Oltremare – La Cina è vicina
La Cina è vicina, ma proprio qua accanto, certi giorni. L’Ambasciata cinese è a pochi passi dall’Hilton, e quando scendo in spiaggia quale che sia la stagione noto sempre la bandiera rossa che sventola alta sul piano più alto del palazzo su Rehov Hayarkon. Chissà che vista, da lassù. E capita sempre più spesso di vedere piccoli gruppi di uomini d’affari ben vestiti e chiaramente orientali – arrivano a cinquine, nel senso che raramente viaggiano per lavoro da soli o in meno di cinque persone. E quasi sempre uno dei cinque è una donna. Sono avanti, i cinesi.
Per lavoro mi capita spesso di incontrare o organizzare delegazioni che arrivano da quelle remote lontananze orientali per imparare Israele e riprodurre i nostri successi in madrepatria. A dirlo così sembra una follia: l’economia più grande e in crescita del mondo, che perde tempo fra le nostre pietre millenarie? Eh, ma noi siamo la ‘Start up Nation’. E il nostro ex Presidente Shimon Peres ha fatto una campagna di marketing per Israele in Cina che sono per quella potrebbero dargli un altro Nobel.
Peres ha esportato l’idea che Israele, una formichina davanti all’intero continente cinese, possa contribuire con idee e strategie vincenti di crescita, soprattutto sul trasferimento diretto dell’innovazione dalle università e dai centri di ricerca all’impresa. Dici poco.
Ora poi, che io fossi con colleghi al Peres Center for Peace la settimana scorsa, con un vip letteralmente appena sbarcato da Pechino, e che mentre ci preparavamo all’evento conclusivo di una lunga giornata di congresso Shimon Peres lui-esso-medesimo sia passato graziosamente a salutarci, beh, quella è tutta fortuna. Ma la faccia che ha fatto il vip cinese, con tanto di caduta di mascella manco fosse comparsa Angelina Jolie… È proprio vero, ognuno ha i propri miti. E il nostro Shimon nazionale, che comincia ad appannarsi appena un po’ a 91 anni, tiene ancora, come mito intercontinentale.
Daniela Fubini, Tel Aviv – Twitter @d_fubini
(30 marzo 2015)