Milano, alla presidenza Besso e Hasbani

rassegnaIl Consiglio della Comunità ebraica milanese ha eletto all’unanimità alla presidenza i consiglieri Raffaele Besso e Milo Hasbani. La funzione di presidente sarà quindi condivisa dai due capilista, rispettivamente di WellCommunity e Ken/Lechaim. Vicepresidente e coordinatrice del Consiglio sarà Antonella Musatti (a cui è anche affidato l’assessorato alla Rsa e al Welfare). A loro tre in Giunta si affiancheranno Joyce Bigio (nominata assessore al Bilancio e alla pianificazione e controllo economico), Ilan Boni (Giovani), Davide Hazan (Scuola), Sara Modena (Culto), Davide Romano (Cultura), Claudia Terracina (Personale e organizzazione). Per sei assessorati sono stati individuati altrettanti vice-assessori: Vanessa Alazrachi (Rsa e Welfare), Besso (Bilancio), Albero Levi (Culto), Davide Nassimiha (Scuole), Margherita Sacerdoti (Giovani), Gadi Schoenheit (Cultura con delega dei presidenti per il Festival Jewish and the City).

L’Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, sottolinea l’appello a difesa delle comunità cristiane e musulmane perseguitate nel mondo lanciato dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna a Palazzo Montecitorio. “Il mondo civile non può più rimanere fermo, paralizzato dalle proprie divisioni, ma creare una grande alleanza che protegga le vittime e sconfigga i barbari portatori e predicatori di morte”, ha affermato il presidente UCEI.

In Israele storico incontro tra il presidente della Repubblica Reuven Rivlin e i leader delle comunità cristiane nazionali. Come riportato tra gli altri da Avvenire, Rivlin ha spiegato che la libertà religiosa “è un valore caro allo Stato di Israele come Stato ebraico e democratico”.

Si terrà oggi alla Camera dei Deputati la celebrazione per il settantesimo anniversario della Liberazione. Alla cerimonia, in programma alle 11 nell’aula di Palazzo Montecitorio, parteciperanno tra gli altri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Senato Pietro Grasso e quello della Camera Laura Boldrini. Per quanto concerne le manifestazioni del 25 aprile a Roma Repubblica parla invece di “corteo a rischio” dopo le ben note tensioni degli scorsi giorni.

Gli attacchi a sfondo razziale contro gli ebrei in Europa sarebbero aumentati del 38% nel 2014, con un numero di atti violenti più che raddoppiato in Italia e in Germania e il record della Francia: 164 attacchi. È quanto si apprende da una ricerca diffusa dal Centro Kantor in occasione di Yom HaShoah (La Stampa).

Inaugurata ieri a Roma la nuova targa del ponte in memoria di Settimia Spizzichino, unica donna a fare ritorno tra i deportati del 16 ottobre 1943, con un aggettivo che rende giustizia sulla verità storica: non più vittima della persecuzione “nazista”, ma “nazifascista”. Una breve cronaca sul Tempo, che curiosamente non menziona questo fatto.

“Se non riuscite a indignarvi e a impegnarvi per il tentativo in atto di cancellazione del ricordo di centinaia di migliaia di uccisi di ieri, e voltate silenti e imbarazzati le spalle, cosa dobbiamo aspettarci per le minoranze cristiane ed ebraica nel Vicino Oriente? Che futuro per l’Occidente e per il mondo libero?”. Sono le domande al centro di una lettera-manifesto rivolta a chi, ancora oggi, minimizza la tragedia del genocidio armeno. Tra i firmatari segnalati dal Corriere il rabbino Giuseppe Laras, il custode di Terra Santa Pierbattista Pizzaballa, la scrittrice di origine armena Antonia Arslan e la regista Andrée Ruth Shammah.

Il Fatto quotidiano riferisce di una diatriba in corso tra lo Yad Vashem e l’esecutrice testamentaria e benificiaria dell’eredità della moglie per il possesso della lista di Oskar Schindler. Pessima la titolazione: “Altro che Nazi: su Schindler litigano gli ebrei”.

Sul Corriere ampia presentazione del libro “Possa il mio sangue servire” (ed. Rizzoli), dedicato da Aldo Cazzullo a quanti lottarono per liberare l’Italia dal nazifascismo. “La Resistenza fuori dagli schemi. Storia di piccoli e grandi eroismi”, titola il quotidiano.

Firenze potrebbe avere un luogo di preghiera e riflessioni comune alle tre religioni monoteiste. È la sfida rilanciata oggi dal quotidiano La Nazione, che dà notizia di un incontro che si svolgerà nelle prossime ore in sinagoga tra l’assessore comunale Titta Meucci, il rabbino capo Joseph Levi, l’imam Izzedin Elzir e monsignor Andrea Bellandi.

Il Secolo XIX ospita l’intervento di un lettore che, nel prendere le difese di una corretta memoria storica del genocidio armeno, usa in un secondo momento espressioni alquanto controverse riferendosi – senza esplicitare a cosa alluda – ad Olocausti “dei quali è politicamente corretto parlare”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(16 aprile 2015)