25 Aprile, a Roma salta il corteo Anpi

rassegnaL’Anpi Roma ha deciso di annullare il tradizionale corteo del 25 aprile dopo le polemiche apertesi per la mancata partecipazione dell’Aned e della Brigata Ebraica, le cui insegne sono da anni oggetto di vergognose contestazioni. “Per rasserenare gli animi meglio vederci tutti a Porta San Paolo alle 10.30” ha annunciato il presidente Ernesto Nassi, che negli scorsi giorni aveva rassegnato le proprie dimissioni (poi respinte) motivando questa decisione con la richiesta della segreteria nazionale dell’associazione di affidare l’organizzazione del corteo al Campidoglio.

Tante le voci che si sono levate in difesa delle ragioni della Brigata Ebraica e contro chi, tra gli organizzatori, tollera comportamenti non solo inqualificabili ma anche contrari allo spirito e ai valori del 25 aprile. “Chi si comporta in questo modo non ha nulla da spartire con il 25 aprile, l’antifascismo, la democrazia. Nessuna motivazione può essere adotta, tanto meno accettata, a sostegno di slogan e condotte intolleranti e che puntano a trasformare l’unità e i valori dell’antifascismo in pratiche antidemocratiche. Ogni democratico e antifascista è chiamato a un impegno conseguente”, scrivono 34 senatori del Partito democratico in un messaggio inviato nelle scorse ore al presidente UCEI Renzo Gattegna e al presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia.
La Comunità ebraica romana annuncia intanto che non sarà a San Paolo “per la presenza della bandiera palestinese e per un problema di ordine pubblico visto che abbiamo ricevuto minacce dal web”, afferma il suo presidente Riccardo Pacifici in una dichiarazione riportata dal Messaggero.

Una poltrona per due. Come già annunciato da Pagine Ebraiche 24, il Consiglio della Comunità ebraica di Milano avrà due presidenti: Raffaele Besso della lista Wellcommunity e Milo Hasbani di Lechaim. Il Corriere della Sera Milano oggi scrive: “Antonella Musatti, candidata indipendente, poteva ma non ha voluto essere l’ago della bilancia”. Musatti sarà vice presidente, assessore al Welfare e alla Casa di riposo. I neo co-presidenti, continua il Corriere, si dichiarano soddisfatti dell’incarico e annunciano: “Lavoreremo insieme”.

Mattarella: “No al revisionismo”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che il prossimo 25 aprile parteciperà alle celebrazioni della Liberazione al Piccolo teatro di Milano, ha dichiarato in un intervento sulla rivista Micromega un ‘no’ secco alle equiparazioni tra Resistenza e Salò specificando: “La Resistenza prima che fatto politico fu una rivolta morale”. (Fatto Quotidiano)

Memoria e Libertà. Numerosi sono oggi i quotidiani e settimanali che dedicano spazio alle storie della Liberazione e della Resistenza: da Marcello Malfer, presidente dell’associazione trentina Italia-Israele, che sul Corriere del Trentino ricorda l’importanza dei partigiani ebrei al Corriere Sette che presenta il nuovo libro di Aldo Cazzullo “Possa il mio sangue servire” (ed. Rizzoli) e titola: “Operai e imprenditori, suore ed ebrei uniti per riscattare l’orrore dell’Italia. Così la Resistenza è diventata ‘di tutti’ “. Sull’edizione torinese di Repubblica l’intervista a Bruno Segre, classe 1918, antifascista e partigiano insignito del sigillo civico per aver fatto la Resistenza, che tiene ancora vivo il valore della Memoria a distanza di 70 anni.

Strage in mare. Dodici migranti cristiani buttati in mare da quindici musulmani mentre erano su un gommone partito dalla Libia e in viaggio verso la Sicilia: questo il drammaico bilancio della giornata di ieri. I testimoni hanno raccontato che gli assassini prima hanno chiesto perché non pregassero Allah e poi, presi da un raptus di follia, li hanno aggrediti. (la Repubblica)

La TV pericolosa. L’Espresso riporta la decisione di sei ostaggi dell’Hypercacher di Parigi che hanno denunciato la tv francese Bfm perché ritengono che la sua diretta abbia messo in pericolo la loro vita. Mentre erano ancora nelle mani del terrorista Amedy Coulibaly, la tv ha infatti rivelato che erano nascosti nella cella frigorifera, informazione che, se intercettata da Coulibaly, avrebbe potuto essere letale.

Vivere dopo l’inferno. Maurizio Molinari sulla Stampa racconta la mostra che lo Yad Vashem, il museo della Shoah di Gerusalemme, dedica alle lettere che i sopravvissuti dei lager nazisti inviarono a partire dal 1945. Testi dolorosi e importanti che rivelano l’opprimente senso di vuoto e la sofferenza indicibile dei salvati che piangono i sommersi.

Ritorno a Netanya. Oggi su Repubblica un reportage dedicato agli ebrei francesi che fanno al’alyiah in Israele trasferendosi nella città di Netanya, dove hanno ricreato il proprio ambiente ideale: “Vicino all’insegna ‘Pain au chocolat’, sotto gli ombrelloni candidi, i tavolini sono pieni di coppie con bambini e pensionati che chiacchierano in francese”.

Einstein pop. Sul Messaggero un ricordo del genio Albert Einstein di cui domani si celebreranno i 60 anni dalla scomparsa: “anticonformista, irriverente, carismatico e umile”.

La rivincita di Marciano. Sul Corriere della Sera il ritratto del fondatore della casa di moda Guess Paul Marciano. Marciano, ebreo marocchino nato da una famiglia di tradizione rabbinica, è cresciuto a Marsiglia e a Los Angeles ha trovato la sua fortuna.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(17 aprile 2015)