Roma, l’ultimo saluto al Rav
Un fiume interminabile di cittadini si è raccolto questa mattina nella Capitale di fronte alla sinagoga maggiore, per volgere un ultimo saluto al rabbino capo emerito Elio Toaff, leader religioso della comunità ebraica della capitale dal 1951 al 2001, che ha lasciato la vita terrena ieri in serata al termine del suo centesimo anno di vita.
Già nella notte, appena resa pubblica la notizia, un folto gruppo di cittadini, richiamato dal bagliore dell’unica finestra illuminata sulla facciata della casa dove il rav Toaff ha trascorso gli anni del suo magistero romano si è riunito nella sinagoga centrale per pregare insieme. A raggiungere il rabbino capo della comunità Riccardo Di Segni e il presidente Riccardo Pacifici è stato anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il sindaco di Roma Ignazio Marino.
A partire da questa mattina il feretro del Rav è stato esposto di fronte al Tempio Maggiore per permettere alle numerose persone accorse di poter dare il loro ultimo saluto prima del funerale che verrà celebrato nel pomeriggio a Livorno, la sua città di origine.
L’antica piazza si è riempita di ricordi e aneddoti sul suo lungo operato, molti gli uomini e le donne che emozionati rievocavano le passeggiate del rav Toaff nel ghetto, i suoi saluti calorosi e la sua Berachà che risuonava nel Tempio durante lo Shabbath.
Numerosissime sono state le autorità a intervenire prima e durante il corteo. Assieme al presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e al vicepresidente Roberto Jarach, non ha voluto mancare fra gli altri l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il presidente del Senato Pietro Grasso, il presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, l’ex ministro degli Affari Esteri Emma Bonino, il sindaco di Roma Ignazio Marino e l’ex sindaco Gianni Alemanno, il senatore Luigi Zanda, l’imam Yahya Sergio Pallavicini.
In un intrecciarsi di ricordi e di emozioni che ha coinvolto tutti i presenti, è stata resa nota la dichiarazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre il sindaco di Roma Ignazio Marino disponeva che le bandiere della Capitale fossero ammainate a mezz’asta in segno di lutto cittadino.
(Ha collaborato Francesca Matalon)
(20 aprile 2015)