L’intervento di Mattarella: “Difendiamo la Resistenza”

rassegna“II 25 aprile fu lo sbocco di un vero e proprio moto di popolo: la qualifica di ‘resistenti’ va estesa non solo ai partigiani, ma ai militari che rifiutarono di arruolarsi nelle brigate nere e a tutte le donne e gli uomini che, per le ragioni più diverse, rischiarono la vita per nascondere un ebreo, per aiutare un militare alleato o sostenere chi combatteva in montagna o nelle città”. Così il capo dello Stato Sergio Mattarella in una intervista a Repubblica alla vigilia del settantesimo anniversario della Liberazione. Dopo aver evidenziato l’importanza della riaffermazione dei valori democratici per i quali combattè la Resistenza, Mattarella sottolinea l’esigenza di non creare ambigue sovrapposizioni con Salò: “Da una parte si combatteva per la libertà, dall’altra per la sopraffazione”. Domani a mezzogiorno il presidente della Repubblica parteciperà alle celebrazioni al Piccolo Teatro di Milano.

Rav Elio Toaff (1915-2015). Proseguono gli omaggi in memoria del rav Elio Toaff. Oggi Repubblica segnala in particolare l’esposizione “Shalom Moreno” al Museo ebraico cittadino, ma anche lo speciale di Pagine Ebraiche di maggio in distribuzione con una raccolta di testimonianze dei suoi allievi al Collegio rabbinico italiano.

Museo della Shoah, Paserman ritira le dimissioni. In occasione del cda della Fondazione Museo della Shoah di Roma svoltosi ieri, il presidente Leone Paserman ha deciso di ritirare le proprie dimissioni. L’incontro si è concluso con un patto per ottenere dal governo la deroga al Patto di stabilità. Un patto necessario perché, spiega Paserman, “il mutuo e quindi i soldi già ci sono. Però, purtroppo, è scaduta la deroga ottenuta dopo una mia lettera all’allora presidente Monti” (Corriere della sera Roma). L’idea, avallata anche dalla Comunità ebraica romana, è quella di scrive una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi per sbloccare la cifra stanziata.

Mausoleo per Graziani, revocati i finanziamenti. Revocato il finanziamento al Mausoleo di Affile intitolato al gerarca fascista, governatore della Libia e ministo della Difesa della Repubblica di Salò Rodolfo Graziani. A prendere questa decisione, a due giorni dal 25 aprile e dopo le proteste indignate, è stato il governatore del Lazio Nicola Zingaretti spiegando che ciò è stato fatto “per una questione etica, perché lo Stato non può finanziare monumenti a persone come Graziani”. Bocciata inoltre la proposta di intitolare una via all’ex leader del msi Giorgio Almirante. (Repubblica).

Tragedia in Pakistan. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dichiarato ieri che l’italiano Giovanni Lo Porto, il cooperante prigioniero di Al Qaeda da tre anni in Pakistan, è rimasto ucciso dopo un’operazione antiterrorismo Usa. Obama ha riconosciuto le proprie responsabilità, spiegando l’importanza della trasparenza. Nel blitz ha perso la vita anche l’altro ostaggio Warren Weinstein (Repubblica).

Armenia, 100 anni di dolore. Si commemorano oggi i 100 anni dal genocidio degli armeni, la cui responsabilità non è ancora stata accettata dal governo turco. “La Storia va riconosciuta. Parte della storia è anche ricordare i musulmani che strapparono i cristiani dai massacratori. Tanti cristiani morirono in quelle stragi; tanti furono forzati a convertirsi all’Islam”, scrive Andrea Riccardi (Corriere).

Ferrara, la festa dei libri. Sul Venerdì di Repubblica una presentazione della Festa del Libro Ebraico in Italia che si apre domani sera a Ferrara. Tra le iniziative che sono poste in evidenza la mostra “Torah fonte di vita”, l’omaggio a Gino Bartali Giusto tra le Nazioni, il dibattito attorno a “Ebrei e fascismo, nuovi punti di vista” e l’approfondimento su “La dieta kasher” con al centro l’omonima pubblicazione edita da Giuntina.

La maglietta della discordia. Una maglietta con simboli religiosi venduta della Chinatown di Milano nella quale vicino alla stella di David appare la parola ‘kill’, uccidere, ha portato la procura ad aprire un’indagine che vede al centro un commerciante per reato di istigazione all’odio. Le magliette sono state intanto ritirate dal commercio sia a Roma che a Milano. L’ex presidente della Comunità ebraica milanese Walker Meghnagi si è dichiarato soddisfatto dalla prontezza della magistratura e ha dichiarato: “L’antisemitismo è anche nelle piccole cose e va contrastato con durezza” (Repubblica Milano).

New York, pubblicità shock. “Uccidere gli ebrei avvicina ad Allah”, questa la frase che comparirà sugli autobus di New York, frutto di una campagna di quello che la Stampa definisce “un controverso gruppo di pressione pro Israele”. La pubblicità è stata autorizzata dal giudice John Koetl nonostante le proteste dell’Autorità dei trasporti metropolitani di New York.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(24 aprile 2014)