“Milano unita con la Brigata”

Le contestazioni di alcuni facinorosi alle insegne della Brigata Ebraica continuano a tenere banco sui giornali. “Chi ha fischiato? I soliti estremisti che hanno fatto una pessima figura” spiega alla Stampa Daniele Nahum, che preferisce piuttosto esaltare il forte sostegno riscosso all’interno del corteo. “Un successo – dice – che ha suscitato applausi e commozione, mentre le contestazioni sono state minime”. Il quotidiano raccoglie anche le testimonianze di un giovane dell’Hashomer Hatzair e dell’editore Guido Guastalla.
“Più grave degli insulti, che non di rado sconfinano in minacce violente, è l’accusa di immoralità. Gli ebrei sono tacciati di essere immorali, anzi disumani. Si pretende di espellerli non solo dal corteo, ma dal consorzio umano” scrive Donatella Di Cesare sul Corriere della sera.
“Gli antagonisti sono i nuovi fascisti” afferma il presidente dell’associazione romana degli Amici di Israele in una intervista concessa al Tempo, che riferisce anche della visita di una delegazione della Comunità ebraica romana al cimitero di Piangipane (dove riposano i morti della Brigata).
Sul dorso milanese del Corriere si racconta invece del raduno di 350 naziskin al Campo 10 del cimitero maggiore di Musocco, periferia nord-occidentale del capoluogo lombardo. Saluti romani, memorialistica fascista, il vessillo con l’aquila d’argento della Rsi in bella mostra. “Sono le 10 del 25 aprile. La cerimonia prosegue senza interruzioni, sotto lo sguardo allibito di molti cittadini”.

Per il 70esimo della Liberazione italiana ha reso omaggio ad Enzo Sereni, figura indimenticabile della lotta al nazifascismo che si spese per liberare l’Italia “sognando Israele” (La Stampa). Un destino tragico, con l’uccisione a Dachau, ma anche una pagina straordinaria di storia a legare in modo indissolubile i due paesi, come sottolineato dall’ambasciatore d’Italia in Israele Francesco Maria Talò. Suggestiva la sede del’iniziativa: la “sala dell’indipendenza” di Tel Aviv, dove nel 1948 David Ben Gurion annunciò la nascita dello Stato ebraico. Tra gli ospiti, oltre a una delegazione di entrambi i governi, il presidente di Rcs Libri Paolo Mieli.

Nuova indecente provocazione del Movimento Cinquestelle. Il deputato-portavoce Andrea Colletti in un tweet riferito a Matteo Renzi e Oscar Farinetti infatti scrive: “Se fosse ancora vivo mio zio partigiano li prenderebbe a fucilate questi sciacalli”. Per La Stampa l’ennesimo caso di “bullismo informatico e rancore per via internettiana” che costituisce il vero lato oscuro del grillismo, quello da agitare in maniera manichea “per ricompattarsi mediante una delle formule eterne della politica, la creazione del nemico”.

Stando ad alcune autorevoli proiezioni nel 2050 i musulmani supereranno nel mondo quanti si riconoscono nella Bibbia. “Non le migrazioni, non le conversioni, né le guerre sante di nuovi califfi: il motore del primato sarà la natalità”, scrive Repubblica.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(27 aprile 2015)