“Gli applausi alla Brigata Ebraica segno di una svolta profonda”

brigataebraicamilano “Il settantesimo anniversario della Liberazione sarà ricordato per una svolta importante e profonda, rappresentata dall’immenso, caldo avvolgente applauso che ha accolto i vessilli della Brigata Ebraica”. È quanto scrive il presidente della sezione lombarda dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Roberto Cenati in un messaggio inviato al vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Jarach. 
Dietro al vessillo della Brigata Ebraica centinaia di persone esponenti delle istituzioni, e per la prima volta del Partito Democratico, hanno sfilato tra il calore e il consenso della folla. “Ad applaudire donne, uomini, giovani posti ai lati del grande e unitario corteo che ha percorso le vie di Milano. È stato questo un importante e significativo tributo che tiene alto il ricordo dei 5mila volontari che dalla Palestina si arruolarono nell’esercito britannico e vennero a combattere e a morire per la nostra libertà”, ha sottolineato Cenati.
In merito agli sparuti gruppi antagonisti, schieratisi in piazza San Babila e armati di striscioni e insulti, il presidente dell’Anpi lombarda ha osservato che il corteo “ancora una volta, si è caratterizzato per la sua vergognosa contestazione antisemita alla Brigata Ebraica”. Tuttavia, ha aggiunto, il gruppo di manifestanti è stato isolato e ignorato da Milano, Città Medaglia d’Oro della Resistenza.
“Credo che questo – le sue conclusioni – sia uno dei segnali più importanti emersi nella giornata”.

(28 aprile 2015)