Israele-Hamas, prove di tregua

Sulla Stampa Maurizio Molinari commenta le nuove mosse di Israele, che ha lanciato un raid contro gli Hezbollah in Siria e nel frattempo avrebbe avviato dei negoziati segreti in Europa con Hamas. Israele vorrebbe da Hamas un periodo di tregua di 5-10 anni e in cambio starebbe già allentando il blocco economico sulla Striscia di Gaza, mentre ha invece colpito due volte gli Hezbollah in Siria, lungo le alture del Golan, per distruggere i missili destinati al Sud del Libano e per rispondere alla fallita infiltrazione di un commando di quattro miliziani.

Roma, una via per rav Toaff. Dopo la proposta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’assemblea capitolina ha ieri votato all’unanimità la proposta di dedicare una via della città al rav Elio Toaff. A presentare la mozione il consigliere del PD Dario Nanni. La via dovrebbe essere nominata il prossimo 16 ottobre, anniversario del rastrellamento dell’area del ghetto da parte dei nazisti.
Sempre nella Capitale è stato intitolato a Ugo Forno, eroe ragazzino della Resistenza cittadina, il giardino di via Mascagni a Vescovio. Un articolo sul Corriere Roma.

Vaticano: incontro Bergoglio-Di Segni. Ieri l’incontro in Vaticano tra papa Bergoglio e il rabbino capo Riccardo Di Segni. Al centro del confronto emergenza umanitaria, disagio sociale, temi dell’immigrazione. A detta del Corriere della sera è ipotizzabile una visita del papa in sinagoga già durante l’anno del Giubileo.

“Chi contesta la Brigata Ebraica è antisemita”. Dopo le contestazioni alla Brigata Ebraica durante i cortei per il 25 aprile da parte di gruppi propalestinesi, diversi quotidiani ritornano sull’argomento. Furio Colombo spiega, sul Fatto Quotidiano, che chi contesta la Brigata Ebraica “può avere una sola ragione per farlo, visto che deve negare tutti gli eventi e le ragioni della Resistenza: uno schietto odio per gli ebrei, un profondo antisemitismo che non ha nulla a che fare col pensiero politico di allora o di oggi”. Sempre sul Fatto a parlare è il Testimone della Shoah Piero Terracina, che dichiara: “È un errore confondere lo Stato di Israele con la Brigata Ebraica. La Brigata erano volontari venuti apposta per liberare l’Italia dal nazifascismo. Erano giovani soldati, chiesero agli inglesi l’approvazione e scesero in Italia. Andassero a visitare il cimitero di Bologna o di Piangipane. Sono morti per tutti”. Lettere di sostegno alla Brigata sul Foglio, Repubblica e il Giornale.

L’ingegnere e il mito della lobby. “Era inutile smentire mettendosi contro l’ufficio stampa Fiat. E non aveva senso stare a smentire le sciocchezze che giravano, come quella che nella inesistente scalata io avessi dietro la lobby ebraica. Figurarsi se gli ebrei mettevano soldi, al massimo li volevano”. Lo ha detto l’ingegner Carlo De Benedetti nel corso del processo per diffamazione a mezzo stampa promosso contro Marco Tronchetti Provera. Le sue dichiarazioni, che vengono presentate dal Corriere della sera in chiave autoironica, sono riferite al presunto “allontanamento” dell’ingegner dalla Fiat del 1976.

Shabus, l’autobus dello Shabbat. Si chiama Shabus ed è una nuova cooperativa di autobus privati che garantirà i trasporti a Gerusalemme durante shabbat, il giorno della settimana di festa solenne nel quale il servizio pubblico non è attivo. Tra le voci contrarie quella del rabbino Ariye Stern, che ha dichiarato: “Se ci fosse trasporto pubblico per le strade come nei giorni feriali, come possiamo essere sicuri che sia shabbat in Israele? Quando si cammina per le strade della città e a Gerusalemme in particolare, si può sentire lo shabbat, la santità dello shabbat è impressionante e presente” (Repubblica).

Morte Nisman, nuove ipotesi. Mentre si continua ad indagare sulla morte del magistrato argentino Alberto Nisman ucciso poco prima di presentare le prove che avrebbero dovuto dimostrare le implicazioni del presidente Kirchner nell’attentato al Centro ebraico di Buenos Aires nel 1994, il sito di intelligence Debka propone l’ipotesi secondo cui Nisman sarebbe stato ucciso per mano di un ordine partito da Teheran. “Debka – spiega il Foglio – è una fonte di intelligence controversa che ad informazioni notevoli alterna teorie del complotto. La pista iraniana è interessante quanto scivolosa”.

Un premio per Charlie Hebdo: le parole di Salman Rushdie. Sei scrittori americani si sono opposti al premio del Pen American Center, ente che si battè per la libertà di espressione, assegnato questo anno al settimanale satirico Charlie Hebdo vittima del drammatico attentato dello scorso gennaio. Secondo i sei autori, tra cui spiccano Rachel Kushner e Taiye Selasi, il giornale si sarebbe infatti concentrato troppo su posizioni razziste e islamofobe. A difendere le ragioni di Charlie, Salman
Rushdie, lo scrittore condannato da una fatwa che da anni vive sotto scorta: “Se un’organizzazione che si batte per la libertà di espressione non difende e celebra persone che sono state uccise per dei disegni, allora, francamente, questa organizzazione verrebbe meno alla sua ragione d’essere”.

Mussolini, sospesa la messa della vergogna. Dopo le polemiche è stata sospesa la messa organizzata e prevista per oggi dal Movimento politico Alleanza Calabrese di Reggio Calabria per commemorare Benito Mussolini a settant’anni dalla sua morte. Secondo il presidente del Movimento Alleanza Calabrese Enzo Vacalebre, Mussolini sarebbe stato “trucidato con gli altri gerarchi, un’esecuzione vera e propria decisa senza un processo”. Da qui l’idea di una messa in suo ricordo (Messaggero).

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(28 aprile 2015)