Ticketless. L’eredità della Resistenza

cavaglionQuesta settimana vorrei segnalare la traduzione (aggiornata) di un libro inglese che al suo apparire nel 2011 mi aveva già favorevolmente colpito (Philip Cooke, “L’eredità della Resistenza. Storia, cultura, politiche dal dopoguerra a oggi”, Viella editore). Poiché la lotta di liberazione è stata terreno di scontro anche fra gli storici, l’occhio di uno studioso “esterno” è sempre utile. Come già Robert Gordon per la memoria della Shoah, Cooke ha capacità di analisi, ma anche un tono di scrittura leggero, anche quando affronta temi spinosi come l’uso strumentale delle memorie nell’Italia contemporanea. Il libro prende le mosse, non per caso, dalla reazione di Michele Santoro all’editto bulgaro di Berlusconi, da quell’intonazione sommessa di “Bella ciao” nell’ultima puntata della trasmissione: di qui si ripercorre a ritroso un cammino tortuoso e non semplice sempre da decifrare. Nonostante la sua mole, si divorano queste 350 pagine come un romanzo poliziesco, scoprendo cose nuove e retroscena inaspettato: se ne consiglia la lettura non solo agli specialisti, auspicando una rapida seconda edizione, nella quale all’autore sia data l’opportunità di dire la sua sulla triste consuetudine degli ultimi 25 aprile: l’oltraggio alla memoria della Brigata Ebraica.

 

Alberto Cavaglion

(29 aprile 2015)