Qui Milano – L’omaggio a Aldo Carpi

liliana segre caprottiDue mostre per raccontare l’intreccio tra “Arte, Resistenza e Vita” in una delle grandi personalità del Novecento italiano: Aldo Carpi. A lui l’Accademia di Brera e il Memoriale della Shoah di Milano hanno voluto dedicare una doppia esposizione parallela che ne racconti la storia, attraverso le opere, le lettere, i disegni. Entrambe le mostre – che insieme costituiscono un unico percorso – sono state inaugurate ieri (aperte al pubblico fino al 29 maggio): a Brera, di cui Carpi fu nominato direttore per acclamazione nel dopoguerra, è stato allestito un percorso espositivo – a cura di Elena Pontiggia – che illustra la sua ricca e complessa evoluzione nel mondo della pittura. Al Memoriale della Shoah, invece, emerge l’eroico quanto doloroso racconto del Carpi uomo della Resistenza, deportato, vittima e testimone della tragedia nazifascista. Curata da Maurizio Guerra e allestita dagli architetti Guido Morpurgo e Annalisa De Curtis, la mostra ricostruisce attraverso i disegni, i quadri e la testimonianze scritte, la sofferenza dell’artista che dal Binario 21 – dove sorge il Memoriale – fu deportato al campo di concentramento di Mauthausen. Di quell’esperienza Carpi lascerà un’indelebile traccia nel suo diario clandestino, scritto sotto forma di lettere alla moglie Maria Arpesani, così come su alcuni pezzi di carta, dove di nascosto rappresenterà l’orrore della vita del campo. Questi sono ora esposti al Memoriale, così come alcuni dei quadri che i suoi aguzzini nazisti, riconoscendone la bravura, lo costringeranno a dipingere. L’esposizione-omaggio a Carpi inaugura lo spazio mostre del Memoriale, come ha ricordato ieri il suo presidente Ferruccio De Bortoli, uno spazio dedicato a uno dei benefattori di Binario 21: l’imprenditore Bernando Caprotti presente ieri assieme alla Testimone della Shoah Liliana Segre, con cui ha voluto visitare l’esposizione dedicata a Carpi. All’inaugurazione ha partecipato in modo significativo la Comunità ebraica milanese, rappresentata dal presidente Milo Hasbani e da alcuni Consiglieri, tra cui Sara Modena, Daniele Misrachi, Davide Romano e Claudia Terracina.
“Tra i quadri che vede qui c’è anche quello in cui Aldo ritrasse mio padre, Gian Luigi Banfi”, il racconto commosso di Giuliano Banfi, vicepresidente dell’Aned. Al padre Gian Luigi, Carpi fu molto legato, rimanendo al suo fianco fino all’ultimo, fino a quando le privazioni e le sofferenze del campo di concentramento posero fine alla sua vita. Nel quadro, luminoso e carico di colori, il ritratto malinconico di Banfi dipinto da Carpi. Malinconia che attraversa e accompagna il visitatore lungo tutta mostra, con disegni, parole e immagini cariche di emozioni.

d.r.

(30 aprile 2015)