Qui Roma – Sefarad, gli ebrei tripolini si raccontano

Kosher a romaSi chiude questa sera il Festival Kosher “Sefarad a Roma”, organizzato dall’Azienda Romana Mercati, Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma, che ha rinnovato l’appuntamento con il festival di cultura ebraica, incentrato in questa edizione sul mondo sefardita. L’evento di chiusura si svolgerà al Tempio di Adriano, e avrà il titolo “Il ritorno di Sefarad. Gli ebrei tripolini si raccontano”. “A due anni dal cinquantenario della presenza tripolina in Italia, ci tenevamo a porre enfasi sulla storia degli ebrei tripolini e di come sono arrivati in Italia nel 1967 dando inizio a una presenza molto importante nella nostra Comunità”, sottolinea Stefano Caviglia, giornalista e coordinatore dell’iniziativa.
Nel corso della serata interverrà tra gli altri il consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Victor Magiar, autore del romanzo autobiografico “E venne la notte”, sull’esperienza di un bambino ebreo nella Tripoli prima dei tempi bui, insieme a Hamos Guetta, organizzatore di vari eventi con al centro proprio le tradizioni culinarie e culturali tripoline, Yvette Journò, la cui testimonianza è stata raccolta sul sito www.memoriebraiche.it allestito dal Centro di Cultura della Comunità ebraica romana con il sostegno dell’Otto per Mille destinato all’UCEI, lo psicologo David Meghnagi, la musicista Miriam Meghnagi, Micaela Pavoncello, organizzatrice di visite guidate del Ghetto di Roma, e l’impresario musicale David Zard. Modererà gli interventi Miriam Haiun, direttrice del Centro di Cultura.
Molti gli appuntamenti del Festival spalmati su dieci giorni, tra cui convegni, concerti, corsi di cucina, incontri, proiezioni di film e visite guidate, spaziando dai temi legati alla cucina a quelli più generali relativi alla storia e alla cultura. Presenti anche ospiti prestigiosi, tra cui lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua. Grande soddisfazione per la reazione del pubblico alle proposte: “Abbiamo scelto di bilanciare argomenti più impegnativi con altri più leggeri”, ha affermato Caviglia. “È una formula che ci sembra funzionare – ha aggiunto – e pensiamo di aver dato vita a una manifestazione seria ma anche godibile, e per apprezzarla non bisogna essere specialisti in materia culturale, ma essere anche solo curiosi”.

(30 aprile 2015)