Expo al via, allerta sicurezza
Al via oggi l’Expo milanese. Grande l’allerta sicurezza, con agenti e forze dell’ordine dispiegate in tutta l’area. Si temono eventuali azioni di gruppi anarchici. “Obiettivi possibili: il padiglione di Israele, quello americano, quello turco. Anche se gli analisti hanno registrato soprattutto un’accentuazione della propaganda anti-israeliana” sostiene il Messaggero ricordando anche le recenti contestazioni alla Brigata ebraica.
Torna sui suoi passi Viktor Orban, il primo ministro ungherese che voleva introdurre la pena di morte nel proprio ordinamento giuridico. Decisivo l’intervento dell’Unione Europea, che ha respinto questa istanza. “E così – riflette Pierluigi Battista (Corriere) – il premier ungherese, che tra la democrazia e l’autoritarismo putiniano ha dichiarato di preferire quest’ultimo, che ha dato una sterzata antidemocratica all’Ungheria e che voleva infliggere all’Italia (non riuscendoci) l’umiliazione di un ambasciatore antisemita, stavolta deve fare marcia indietro”.
“L’Italia è una Repubblica antifascista, resa tale da uomini che hanno dato la vita per garantirci un Paese libero. La messa in memoria del Duce, nella cattedrale e a pochi giorni dalla festa del 25 aprile, è un’inaccettabile operazione di revisionismo che ci lascia indignati”. Così il vicepresidente nazionale dell’Anpi Carla Nespolo sulla messa celebrata lunedì ad Alessandria in ricordo di Benito Mussolini (La Stampa).
A Gerusalemme ebrei etiopi in corteo “contro il razzismo”. Oltre un migliaio i manifestanti che si ritrovano sulla French Hill, vicino l’università, per protestare contro il pestaggio di un soldato di origine etiope da parte di due poliziotti ad Holon. Come riporta La Stampa, fermo è stato l’intervento delle più alte cariche dello Stato. “Israele è uno Stato di diritto, puniremo i responsabili di ogni violenza, avete gli stessi diritti di tutti gli altri israeliani” dichiara il presidente della Repubblica Reuven Rivlin. “Su quanto avvenuto a Holon vi sarà un’indagine e gli agenti dovranno rispondere del loro operato” afferma il primo ministro Benjamin Netanyahu.
“Israele rimpatria i bebè e dimentica le madri in affitto”, titola Avvenire tornando (con le sole tesi di Haaretz riportate) su un tema particolarmente caldo di queste ore, e cioè il trasferimento in Israele dei bambini nati da madre surrogate nepalesi. Non una parola viene invece spesa per l’ingente azione intrapresa a sostegno della popolazione civile, con Israele primo paese al mondo per l’impegno profuso per alleviare le sofferenze del Nepal.
Roger Waters, ex Pink Floyd, non perde occasione per mostrare il suo rancore anti-israeliano. E in una lettera al collega Robbie Williams, che si esibirà domani a Tel Aviv, scrive: “Cantando il 2 maggio a Tel Aviv, dai il tuo consenso silenzioso alla morte di più di 500 bambini uccisi l’estate scorsa a Gaza. E giustifichi la prigionia, gli abusi di cui soffrono ogni anno centinaia di bambini palestinesi che vivono sotto occupazione israeliana”. L’ex Take That e il suo staff hanno scelto la strada dell’indifferenza come risposta alle provocazioni di Waters (Corriere).
Sul Corriere una recensione di Paolo Giordano dell’ultimo libro della scenografa francese Marceline Loredana-Ivens, sopravvissuta alla Shoah. Una drammatica lettera al padre, morto nel lager nazista, pubblicata da Bollati Boringhieri sotto il titolo di “E tu non sei tornato”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(1 maggio 2015)