Isis, nuovo orrore in Iraq

rassegna Un nuovo massacro ad opera dell’Isis, nel quale sono stati uccisi in un solo giorno centinaia di ostaggi yazidi, è avvenuto nel nord dell’Iraq, non lontano da Mosul. L’emittente britannica Bbc cita un comunicato del Yazidi Progress Party, secondo cui le vittime sono ostaggi catturati nel Sinjar lo scorso anno (La Stampa). Inoltre, il Messaggero riporta la notizia data dal quotidiano inglese The Guardian che il Califfo Abu Barkr al-Baghdadi sarebbe rimasto paralizzato dopo essere stato gravemente colpito da un missile Helfire lo scorso 18 marzo. Al suo posto è stato chiamato a svolgere funzioni vicarie l’ex professore di fisica iracheno Abu Alaa Al Afri. I servizi segreti mondiali, si riferisce, sono in allerta in vista di possibili attacchi dello Stato Islamico all’Europa per vendicare il suo leader.

Dachau 70 anni dopo. Ricorrono oggi i 70 anni dalla liberazione del lager nazista di Dachau, ricordati in Germania con una cerimonia che si svolgerà alla presenza della cancelliera Angela Merkel (il Fatto Quotidiano). A Milano, inoltre, si riuniscono questa mattina alla Casa della Memoria circa trenta sopravvissuti ai campi di sterminio. Durante la cerimonia, la deportata politica Vera Michelin-Salomon leggerà un lascito morale diretto in particolare ai giovani presenti alla manifestazione, chiamati simbolicamente a raccogliere il testimone della Memoria. Tra loro Davide Fiano, il nipote diciottenne del sopravvissuto ad Auschwitz Nedo (la Repubblica Milano).

Ad Expo con Israele. Il Sole 24 Ore ripercorre il viaggio attraverso i Paesi e le culture esposti nei padiglioni dell’Expo milanese, che ha aperto i battenti il Primo maggio. Al padiglione israeliano la madrina Moran Attias descrive il sofisticato sistema agricolo israeliano: “Montagne innevate e mari tropicali in un territorio grande da Milano ad Ancona, l’unico Paese al mondo ad aver accresciuto la sua popolazione di alberi nel ventesimo secolo”.

Fauda è già un cult. La nuova serie tv israeliana Fauda (‘caos’ in arabo), per la regia di David Issacharoff, scrittore e giornalista di Haaretz, è già stata definita ‘cult’ (la Repubblica). La serie, recitata in arabo e in ebraico, racconta la vita in un’unità speciale dell’esercito israeliano specializzata nell’arresto sotto copertura di ricercati appartenenti a Hamas.

Il carteggio di Hannah Arendt. Le lettere scambiate per 30 anni da Hannah Arendt e il suo amico Kurt Blumenfeld, lei negli Stati Uniti, lui a Gerusalemme, pubblicate nel volume ‘Carteggio 1933-1963’ (ed. Ombre Corte), sono raccontate su Repubblica come “molto più di uno sguardo sul privato della Arendt: al centro c’è il suo rapporto con l’ebraismo”. Essere ebrea, viene riportato dall’introduzione, “fu per lei un vincolo di appartenenza, mai rifiutato, ma non identitario che si tradusse nel compito critico di opporsi all’astrazione del popolo ebraico”.

Lo scorpione sul petto. In uscita il saggio ‘Lo scorpione sul petto. Iconografia antiebraica tra XV e XVI secolo alla periferia dello stato pontificio’ (ed Gangemi), nel quale Giuseppe Capriotti raccoglie numerosi esempi di pittura antisemita nell’arte marchigiana e umbra del Rinascimento (La Domenica del Sole 24 Ore).

Camilleri: “Mio padre e il mio compagno di classe ebreo”. Lo scrittore Andrea Camilleri, intervistato sull’inserto la Lettura del Corriere, racconta la figura di suo padre, squadrista che aveva partecipato alla marcia su Roma. Camilleri descrive l’esperienza di aver salutato un compagno di classe, Pera, espulso perché ebreo e la reazione del padre alla notizia: “Lui che solitamente era calmo, riflessivo, divenne furioso. Questa è una stronzata che sta facendo Mussolini, disse. Anni dopo capii la sua libertà interiore rispetto alla fede che aveva”.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(3 maggio 2015)