Maria Valabrega (1940 – 2015)

Maria-ValabregaUna giornalista a tutto tondo, una pasionaria, nota ai colleghi addirittura come “Maria la sanguinaria”. Questo era Maria Valabrega, giornalista mai contenta, mai paga, pronta alla parolaccia quando serviva e piena di dubbi e domande, abituata ad ascoltare tutti e indagare, dandosi completamente a una professione che ha amato appassionatamente. E di cui criticava ferocemente la deriva attuale, un declino che riteneva cominciato molti anni fa, e contro cui si batteva con tutte le sue forze, anche grazie al suo impegno negli istituti di categoria. Per quasi quarant’anni cronista alla Stampa di Torino, è stata titolare del delicato settore dell’istruzione, di cui ha seguito l’evoluzione da una riforma all’altra, dalle elementari all’università. Una responsabilità, negli anni della contestazione e del movimento studentesco del 1968, quando per mesi visse praticamente al centro delle occupazioni e delle assemblee più infuocate, rischiando in prima persona, quando c’era da rischiare. Un altro fenomeno si sviluppava in quegli anni, parallelamente al movimento studentesco, e Maria Valabrega divenne un archivio vivente del terrorismo. C’era lei, in via Po, a Torino, quando nell’ottobre 1977 un corteo di protesta decise di dare l’assalto al bar discoteca Angelo Azzurro, una scena che non avrebbe mai dimenticato. Aveva compiuto 75 anni a febbraio, ma non li dimostrava, e pur in pensione da qualche tempo, continuava a collaborare con il quotidiano torinese, soprattutto per quel che riguardava l’amata comunità ebraica.

a.t. twitter @atrevesmoked

(4 maggio 2015)