Libri – La solitudine di Israele

libro meottiEsce oggi nelle librerie italiane “Muoia Israele-La brave gente che odia gli ebrei”, il nuovo libro inchiesta del giornalista del Foglio Giulio Meotti. Pubblicato da Rubbettino, con prefazione del filosofo e accademico britannico Roger Scruton, il libro indaga sul crescente pregiudizio anti-israeliano della società occidentale e sull’isolamento che vive oggi lo Stato ebraico nell’opinione pubblica. Diciotto brevi capitoli che affrontano il tema sotto diverse prospettive: dal “tradimento” degli intellettuali alla vergogna dei boicottaggi universitari, dalla fascinazione per i complottismi alle responsabilità di una certa cattiva informazione.
“C’era un tempo in cui in difesa dello Stato di Israele e degli ebrei si schieravano i migliori intellettuali europei come Pablo Picasso ed Eugene Ionesco, e in Italia personaggi come Norberto Bobbio ed Eugenio Montale. Oggi Israele è ancora sotto assedio ma è rimasto solo, delegittimato e condannato a morte dalle classi dirigenti intellettuali, dai giornalisti, dagli scrittori, dai registi, dai Premi Nobel, dai musicisti, elevato a sentina del male. Contro il popolo di Israele – viene spiegato – riecheggiano oggi, sinistre, le frasi della propaganda nazista di settant’anni fa”.
Frequenti i riferimenti alla realtà italiana. E non mancano durissimi atti d’accusa, come quando Meotti scrive: “Gli intellettuali sono sempre stati pronti a tradire gli ebrei”. Per poi aggiungere: “Gli intellettuali italiani lo fecero quando a chiederglielo fu una circolare ministeriale fascista. E furono prontissimi a commemorarli quando un’altra circolare ministeriale, nel dopoguerra, li voleva sensibilizzare alla pietà, chiedendone in pegno una smorfia di sussiego”.
Tradimenti di ieri, tradimenti di oggi. Perché Israele, si ricorda, “è nato da una idea religiosa che appartiene al patrimonio morale di un miliardo di uomini e merita l’ammirazione di ogni popolo civile”. Eppure, malgrado questo fondamentale contributo, è lo Stato non solo più povero di amici ma più ricco di nemici, “che vorrebbero trasformarlo in un brutto ricordo”.

(6 maggio 2015)