Londra, gli ebrei inglesi preferiscono Cameron
Domani la Gran Bretagna andrà alle urne per rinnovare la Camera dei Comuni e se – scrive oggi il Fatto Quotidiano – il leader dei laburisti Ed Miliband vincerà le elezioni sarà la prima volta che il paese avrà un primo ministro ebreo (se si esclude Benjamin Disraeli, nato ebreo ma divenuto anglicano). Miliband, nonostante le proprie origini, non ha però ottenuto il supporto delle comunità ebraiche inglesi: secondo un sondaggio del Jewish Chronicle il 69% degli intervistati ha dichiarato la propria intenzione di votare e confermare il conservatore David Cameron.
“Nessuno esulterà se Miliband entrerà a Downing Street – dichiara Stephen Pollard, direttore del Jewish Chronicle – è stato catastrofico nei suoi rapporti con gli ebrei britannici”. Uno dei motivi determinanti della sua impopolarità sarebbe il duro attacco fatto la scorsa estate alla politica di Israele, condannata per l’ultima guerra a Gaza, e la sua vicinanza politica all’ala sindacalista dichiaratamente filo-palestinese.
Comunità di Roma, quattro liste in corsa. Come anticipato ieri pomeriggio sul notiziario pomeridiano Pagine Ebraiche 24, quattro sono le liste in corsa alle elezioni della Comunità ebraica di Roma in programma domenica 14 giugno. In ordine di presentazione “Per Israele” (candidata presidente Ruth Dureghello), “Menorah” (candidato presidente Maurizio Tagliacozzo), “Binah-Cer posto per tutti” (candidata presidente Claudia Fellus), “Israele siamo noi” (candidata presidente Fiamma Nirenstein”). Repubblica raccoglie oggi alcune impressioni dai candidati e sottolinea come queste siano le prime elezioni dal 1993 cui non partecipa Riccardo Pacifici, giunto al limite dei tre mandati presidenziali consecutivi.
Isis-Hamas: guerra in famiglia. Il gruppo “I sostenitori dello Stato Islamico a Gerusalemme” ha lanciato un ultimatum che scade oggi intimando al gruppo terroristico di Hamas a liberare alcuni palestinesi salafiti arrestati a Gaza. Sul Foglio l’analisi della questione che evidenzia come il conflitto tra le due parti nasca fondamentalmente da una complessa frattura religiosa tra sciiti e sunniti.
24 giorni di dolore. Verrà trasmesso domani sera su Rai2 il film di Alexandre Arcady “24 jours, la vérité sur l’affaire Ilan Halimi” che ricostruisce il rapimento nel 2006 del ragazzo ebreo francese Ilan Halimi, ritrovato agonizzante dopo 24 giorni di prigionia, morto in ospedale e diventato il simbolo di un antisemitismo sempre più cruento. Nello speciale di Virus che seguirà il film gli interventi del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e del filosofo Bernard Henri Levy. Il lungometraggio, ricorda il Messaggero, verrà proiettato stasera a Roma su iniziativa dell’associazione Progetto Dreyfus.
Aldo Carpi, arte e Memoria. Sono tre le sedi (l’Accademia di Brera, il Memoriale della Shoah, la Galleria d’arte sacra a Villa Clerici) attraverso le quali viaggerà la mostra dedicata ad Aldo Carpi, pittore che visse e raccontò il dramma della Shoah attraverso l’arte. Il docente di Brera fu accusato di aver aiutato allievi ebrei e partigiani e fu deportato a Mauthausen e poi a Gusen (Repubblica Milano).
Israele: “I palestinesi politicizzano il calcio”. La Palestinian Football Association è riuscita a far mettere all’ordine del giorno del vertice Fifa del prossimo 29 maggio la proposta di sospendere Israele dal calcio mondiale per ‘violazione dell’etica sportiva’. L’accusa è quella di limitare il movimento dei calciatori con norme restrittive di sicurezza, non permettendo, ad esempio, viaggi da una città all’altra per giocare la partita. A rispondere Israele, che controbatte: “I palestinesi vogliono politicizzare il calcio” (Repubblica).
Filarmonica di Berlino, una candidatura che fa discutere. L’11 maggio verrà eletto il nuovo direttore artistico della prestigiosa Berliner Philharmoniker, tra i favoriti, scrive oggi il Corriere della Sera, il maestro Christian Thielemann, nell’occhio del ciclone per alcune posizioni anti-immigrati e che in passato si è dovuto difendere dall’accusa di aver fatto battute antisemite ai danni del collega Daniel Barenboim.
Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
(6 maggio 2015)