Israele ha un nuovo governo, intesa tra Netanyahu e Bennett

rassegnaDiverse concessioni all’alleato Naftali Bennett e un esecutivo che poggia su una maggioranza di un solo voto alla Knesset (61 seggi su 120). Prende così forma il nuovo governo di Israele, guidato dal primo ministro e leader del Likud Benjamin Netanyahu. Ci sono voluti 42 estenuanti giorni di trattative per formare la coalizione, come ricorda oggi Repubblica, e a uscire rafforzato da questo braccio di ferro è stato il leader di Habayt HaYehudi Bennett: con la defezione dell’ex alleato di Netanyahu Avigdor Lieberman – ministro degli Esteri uscente che ha scelto di stare all’opposizione – il peso politico di Bennett è cresciuto notevolmente, tanto da costringere Netanyahu a concedergli il ministero della Giustizia, che sarà guidato da Ayelet Shaked (“le sue posizioni estremiste preoccupano già gli attivisti per i diritti civili, anche se il primo ministro ha posto dei limiti al mandato”, scrive il Corriere). “Un’estorsione”, affermano i vertici del Likud, uscito nettamente vincitore dalle ultime elezioni, riuscendo a sottrarre parte dell’elettorato proprio alla destra oltranzista di Bennett. Ma le concessioni di Netanyahu al leader di Habayt HaYehudi potrebbero essere riequilibrate in un futuro non tanto lontano: il Primo ministro ha nel cassetto l’idea di creare un governo di unità nazionale con il partito di centro sinistra Unione sionista guidato da Isaac Herzog. A lui Netanyahu vorrebbe affidare, nel caso di larghe intese, il ministero degli Esteri, al momento rimasto vacante.

Regno Unito al voto. Oggi si aprono le urne Oltremanica e i sondaggisti prevedono un pareggio tra i due principali contendenti: il conservatore nonché premier uscente David Cameron e il laburista Ed Miliband. Se nessuno dei due riuscirà a prevalere sull’altro, scrive Repubblica, per entrambi si profila il rischio di una fine anticipata della propria carriera ai vertici dei rispettivi partiti. “Qualcuno sostiene che i due sono più simili di quanto sembri – sostiene Repubblica – Uno figlio di un banchiere, l’altro di uno storico marxista di origine ebraica (ieri il Sun è stato accusato di un attacco antisemita a Miliband, per averlo sbeffeggiato con una foto in cui quasi si strozza mangiando un panino alla pancetta), vengono però dalla stessa università di élite ( Oxford ), fanno entrambi politica da quando erano giovanissimi, hanno casa nei quartieri più chic delle rispettive tribù londinesi e si sono entrambi allontanati dal centro dell’elettorato, Cameron su posizioni liberiste, Miliband con richiami al socialismo. Ciascuno inoltre ha il peggior nemico in casa propria: il sindaco di Londra Boris Johnson potrebbe portare via il posto a Cameron, l’ex-ministro degli Esteri laburista David Miliband potrebbe portarlo via a suo fratello minore Ed”.

Alla sinagoga tunisina di El Ghriba. “Si sta svolgendo tra rigide misure di sicurezza il pellegrinaggio ebraico alla sinagoga di El Ghriba, sull’isola tunisina di Djerba, che tradizionalmente si compie in occasione della festività ebraica di Lag Ba- omer (che quest’anno si celebra il 7 maggio)”. Lo racconta l’Osservatore Romano, sottolineando come il governo israeliano sia fortemente preoccupato dalla possibilità di attentati in Tunisia, sconsigliando ai propri cittadini di recarvisi.

L’affaire Halimi. Sarà trasmesso questa sera su Rai2 il film di Alexandre Arcady “24 jours, la vérité sur l’affaire Ilan Halimi” che ricostruisce il rapimento nel 2006 del ragazzo ebreo francese Ilan Halimi, ritrovato agonizzante dopo 24 giorni di prigionia, morto in ospedale e diventato il simbolo di un antisemitismo sempre più cruento. Nello speciale di Virus – scrive il Corriere – che seguirà il film gli interventi del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e del filosofo Bernard Henri Levy. Il lungometraggio è stato proiettato ieri a Roma, come racconta il Messaggero ricostruendo la serata a cui ha partecipato la madre di Ilan, Ruth Halimi. Promotrice dell’iniziativa, l’associazione Progetto Dreyfus.

Germania, neonazisti contro l’Islam. Progettavano attentati in Germania contro “esponenti salafiti e strutture di accoglienza per richiedenti asilo e moschee”, racconta il Fatto Quotidiano in merito al gruppo di estrema destra Oldschool Society. La polizia tedesca ha arrestato tre uomini e una donna, considerati i vertici della formazione neonazista.

Milano, in memoria di Alberto Vigevani. Sarà inaugurato oggi alle 15 il giardino di piazzale Doroteo dedicato “a uno degli uomini più rappresentativi della cultura della nostra città: Alberto Vigevani, scrittore ed editore (1918-1999)” (Corriere).

Gli ebrei di Mashad. Al Circolo Culturale Noam oggi presentazione del libro di Daniel Fishman “Il grande nascondimento. La straordinaria storia degli ebrei di Mashad”, editore Giuntina (Corriere).

Francia, il sindaco che scheda i bimbi musulmani. Polemiche oltralpe per l’affermazione del sindaco di Béziers Robert Ménard, fondatore di Reporters Sans Frontières e vicino all’estrema destra del Front National, che ha dichiarato che il 64,5 per cento degli allievi delle scuole cittadine sono musulmani. “Sono le cifre del municipio che dirigo – ha detto Ménard – Mi spiace ma il sindaco ha i nomi, classe per classe, dei bambini. So che non si può ma lo faccio lo stesso”. Come spiega il Corriere “schedare i cittadini su base etnica o confessionale in Francia è illegale dal 1978 e può portare a una condanna”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked

(7 magio 2015)