Modiano, nuove pagine da leggere

rassegnaUn tuffo nell’infanzia inquieta di un bambino solitario, con una mamma attrice e ballerina, un papà impegnato in strani traffici e un fratello come unico vero punto di riferimento, scomparso troppo presto. Un viaggio attraverso i luoghi della sua storia personale, le scuole, le strade di Parigi e il dietro le quinte dei suoi palcoscenici, visti attraverso gli occhi non solo di chi ci ha vissuto, ma di un autore per cui i luoghi hanno un valore unico. Un’immersione nel processo creativo di uno scrittore, che lega abitudine, tormenti e filosofia. Ma anche un tête-à-tête con un uomo che si è fatto voler bene da tutti quelli che l’hanno conosciuto, in carne ed ossa o attraverso i suoi libri.
Lo sguardo inedito di Pagine Ebraiche sul Nobel per la Letteratura Patrick Modiano apre oggi le pagine culturali di Avvenire con la pubblicazione integrale dell’articolo scritto da Ada Treves sul numero di maggio del giornale dell’ebraismo italiano.

La parata di Putin. Suntuosa parata a Mosca per festeggiare i 70 anni dalla Liberazione da parte dell’Armata Rossa, che ha visto come grande assente l’Occidente, in rottura a causa del conflitto ucraino.”Una parata – scrive oggi Repubblica – dove l’Armata russa ha sfoggiato, per amici e nemici, il meglio della sua potenza e tutto è filato liscio nonostante le ansie dei militari e l’amarezza generale per le troppe assenze diplomatiche”. Nonostante il pesante rifiuto degli Stati Uniti che hanno disertato, a festeggiare il ruolo della Russia era presente il presidente cinese Xin Jinping. Il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentioni e quello francese Laurent Fabius hanno invece partecipato solamente agli onori resi al milite ignoto: “Soluzione – ha spiegato Gentiloni – trovata insieme ai francesi per onorare la sconfitta del nazifascismo senza però dimenticare l’illegittimità dell’annessione della Crimea”.

Polonia al voto. Chiamata alle urne oggi per la Polonia che dovrà eleggere un nuovo presidente. Su Repubblica le voci dei diversi partiti e attenzione particolare al pericoloso PiS di Kaczynski i cui possibili partner di coalizione sono estremisti antisemiti che si ispirano al Jobbik ungherese.

Il ritorno dell’altro Miliband. Dopo la schiacciante vittoria, il premier inglese David Cameron si è già messo a lavoro per formare il nuovo governo e ha nominato il ministro del Tesoro George Osborne “primo segretario di Stato”, una sorta di primo tra i ministri. Mentre in Scozia si parla già di un nuovo referendum per la secessione, David Miliband, il fratello del leader dei laburisti Ed, sconfitto in precedenza come guida del partito, twitta: “Serve un onesto e profondo ripensamento di cosa sia il partito laburista”. E c’è già chi interpreta il segnale come una nuova scesa in campo. (Repubblica)

Addio a Kadishman. È morto a 82 anni a Tel Aviv il pittore e scultore israeliano Menashe Kadishman, celebre in tutto il mondo per i suoi coloratissimi dipinti di pecore. Dopo essere entrato in contatto con artisti come Andy Warhol e Robert Rauschenberg, nel 1978 fu scelto per rappresentare Israele nella Biennale di Venezia. (La Stampa)

Piccardo non si smentisce. Su Repubblica una breve cronaca dell’intervista di Gad Lerner a Roberto Hamza Piccardo, leader islamico di cui sono note le posizioni fortemente anti-israeliane e controverse in materia di Medio Oriente, in occasione del festival della tv e dei nuovi media in svolgimento nella località di Dogliani (Cuneo). A Lerner che gli chiede per quale motivo ci sia chi dall’Occidente parte per combattere e morire in nome di Allah, Piccardo risponde: “Molti di loro non combattono una guerra di religione ma ritengono, sbagliando, di condurre una guerra contro l’ingiustizia. L’ingiustizia che c’è nei paesi e nelle società occidentali”.

Se la filosofia tedesca muore. Sulla Lettura del Corriere della Sera, Donatella Di Cesare fa un bilancio sullo stato della filosofia tedesca in occasione del Salone del Libro di Torino nel quale la Germania è il Paese ospite. Di Cesare spiega che “la filosofia tedesca contemporanea non è che una pallida controfigura di quell del Novecento” e illustra poi le cause della decadenza. Sempre sulla Lettura ad introdurre il Salone del Libro, che aprirà i battenti il 14 maggio, è il direttore Ernesto Ferrero che ricorda l’anno più difficile della fiera: “Il 2008 con Israele Paese ospite. Ricordo il contraddittorio con Fo, le contestazioni. Le polemiche scatenate da gruppi ristretti fanno il nostro gioco. Venne il presidente Napolitano, finimmo sul New York Times, Giannelli fece la vignetta sul Corriere”.

Al Salone con Katja Petrowskaja. Sul domenicale del Sole 24 Ore uno sguardo sui grandi protagonisti tedeschi del Salone. Tra cui Katja Petrowskaja, autrice del caso letterario, “Forse Esther” (ed. che sarà anche proposto all’interno dell’incontro organizzato da Pagine Ebraiche “Germania, ferita aperta e nuova casa degli ebrei d’Europa” in programma domenica 17 maggio alla libreria Bardotto di Torino alle 18.
Sempre sul domenicale, Giulio Busi presenta il libro “Natura e pensiero ebraico” (ed. Jaca Book) del rabbino Giuseppe Laras. E scrive: “Non c’è giorno e non c’è notte. Ogni occasione è buona per confessarsi e spettegolare. La natura, nella tradizione ebraica, non se ne sta zitta un minuto”.

Tamar chiude: a Tel Aviv finisce un’epoca. Chiude lo storico cafè Tamar, la roccaforte dela sinistra intellettuale di Tel Aviv. Sulla Stampa un articolo che ne ricostruisce i fasti e la storia segnata irrimediabilmente dalla sua proprietaria: Sarah Stern.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(10 maggio 2015)