Roma – La nuova Europa delle religioni

convegno11Per favorire l’integrazione e la convivenza tra etnie e culture diverse è necessario analizzare le radici dell’Europa, cioè le religioni storicamente presenti nella regione (Cristianesimo, Ebraismo e Islam) che hanno fondato e sviluppato il pensiero e le scelte dell’Occidente.
Proprio questo tema sarà al centro del convegno “Europa e cultura europea. Le religioni come sistemi educativi”, patrocinato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dalla Comunità ebraica di Roma, dall’Università Sapienza e dal Centro ebraico Pitigliani, in programma lunedì 11 maggio presso la Camera dei Deputati (il via ai lavori alle 10).
Sarà questo il primo di una serie di incontri annuali che, rivolgendosi specialmente ad un pubblico di docenti e educatori, si concentrerà sull’ebraismo e al quale ne seguiranno uno nel 2016 sul Cristianesimo e uno nel 2017 sull’Islam. Ad introdurre “Europa e cultura europea. Le religioni come sistemi educativi”, la professoressa Antonella Castelnuovo. “La motivazione base di questa iniziativa – spiega – è che in questa fase di costruzione di una nuova Europa, processo tuttora in atto e lungi dall’essere compiuto, dobbiamo meglio comprendere che stiamo attraversando una svolta epocale di non facile gestione, dove il cambiamento sociale dovuto in gran parte allo sradicamento globalizzato di gente, valori, culture plurali e che avvalora il concetto che Edgard Morin con estrema lungimiranza espresse fin dal lontano 1988, affermando che ‘il futuro si chiama incertezza’”. L’incertezza viene poi sfruttata per creare una polarizzazione tra fondamentalismo e secolarizzazione, continua Castelnuovo: “La contrapposizione tra noi e gli altri diventa più acuta, e sta prendendo una deriva pericolosa nell’idea di un comune nemico identificato nell’Islam, che ricalca fin troppo i vecchi demoni occidentali quando il nemico per eccellenza era incarnato nell’ebreo. Tutto ciò ripropone indirettamente la ripresa in esame di problematiche che in Occidente sembravano già superate e vinte”. Da qui l’idea di studiare nuove strategie per veicolare una educazione improntata sulla multiculturalità e la conoscenza dell’altro.

La giornata di studi vedrà gli interventi del professore di Storia delle religioni Sergio Botta; di Noemi Di Segni, assessore al Bilancio UCEI e del presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici. Attesa, inoltre, la presenza del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. A tracciare le prospettive storico-sociali delle religioni d’Europa saranno Alessandro Saggioro della Sapienza (che tratterà di “Formazione sulla religioni vs. analfabetismo religioso: il ruolo dell’Università”) e Alessia Passarelli della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (“L’immigrazione evangelica in Italia: un’analisi”). L’orizzonte legislativo verrà invece affrontato dal professor Valdo Spini (“La proposta di legge per l’attuazione della libertà religiosa”) e da Marco Ventura dell’Università di Lovanio (“Il diritto all’educazione e alla cultura religiosa in Europa”).
La tavola rotonda sul dialogo interreligioso vedrà infine il confronto tra Marco Aquilante, presidente della Fcei (“Il dialogo interreligioso in Italia: il punto di vista protestante”), Franca Eckert Coen di Religioni per la Pace (“Identità plurale”), Isa Abd al-Haqq Benassi della Commissione Educativa della Co.Re.Is, la Comunità Religiosa Islamica Italiana (“Educazione interreligiosa: una prospettiva EuroMediterranea”), la presidente del Tavolo interreligioso di Roma Paola Gabbrielli Piperno (“Il Dialogo interreligioso nella costruzione di una società pluralista”) e Giancarlo Penza della Comunità di Sant’Egidio (“A scuola di dialogo interreligioso: lo Spirito di Assisi”).
Si entrerà poi nel vivo tracciando il legame tra educazione e stampa con gli interventi del direttore della redazione gionalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale (“Leggere per crescere – L’esperienza di DafDaf, il giornale ebraico dei bambini”); Elisabetta Bolondi della Federazione Nazionale Insegnanti (“Un percorso didattico: storia e memoria attraverso narrativa e cinema”); Anna Carli, presidente Istituto Superiore di Studi Musicali Rinaldo Franci (“L’intercultura e il linguaggio della musica strumento di unione e di pace”); Franca Rossi, Associazione Context (“Ricerca educativa in contesti multiculturali”); Claudio Paravati, direttore di Confronti (“Mass media e religioni: l’alfabeto della comunicazione”). Le conclusioni saranno affidate alla professoressa Clotilde Pontecorvo.

r.s. twitter @rsilvera

(10 maggio 2015)