Salone del Libro – Armenia, voci contro l’oblio
“Un libro che arriva al momento giusto”. Sono le parole con cui la scrittrice Antonia Arslan, che molti libri e molte energie ha dedicato al racconto del Grande Male, sottolinea l’importanza di “Pro Armenia. Voci ebraiche sul genocidio”, volume pubblicato dalla casa editrice Giuntina in occasione del Giorno della Memoria (curatori dell’opera sono Fulvio Cortese e Francesco Berti).
Una scelta temporale estremamente significativa, quella di Giuntina, a legare due tragedie – il Metz Yeghern e la Shoah – che hanno segnato la storia del Novecento (pur con una diversa consapevolezza della collettività). Il volume, è stato ricordato, rappresenta infatti una testimonianza preziosa per far luce sul massacro compiuto ai danni della minoranza armena, un massacro troppo a lungo ignorato e su cui ancora oggi sono diffuse speculazioni vergognose. In primis, ha sottolineato l’editore Shulim Vogelmann, il “negazionismo di Stato” di matrice turca.
In questa prospettiva, significativo il fatto che le voci a levarsi contro l’oblio siano prima di tutto ebraiche. E che sia proprio un ebreo, Raphael Lemkin, a coniare il termine genocidio.
“Ho letto questo libro d’un fiato – spiega Arslan – imparando molte cose, commovendomi, partecipando, confrontando idee e sensazioni. Ho amato i personaggi che mi sfilavano davanti, seguito il procedere dei loro passi e dei loro pensieri, delle loro angoscianti esperienze, della loro risoluta volontà di testimoniare”.
(15 maggio 2015)