Rav Umberto Sciunnach (1935-2015)
Giovialità e umanità erano i suoi tratti distintivi. Un’umanità che sapeva trasmettere all’istante, un grande cuore che tanti testimoniano in queste ore di cordoglio. Nato a Roma il 30 agosto 1935, rav Umberto Avraham Sciunnach è scomparso ieri a Firenze lasciando dietro di sé una scia di dolore, nella Comunità che l’ha accolto giovanissimo e di cui è stato chazan, shochet e rabbino capo, nelle istituzioni cittadine, in tutta l’Italia ebraica. Molto amato sia a Firenze che a Roma, era stato anche anima del tempio capitolino Beth Shalom. “Era un rabbino vecchio stampo, di quelli che conoscono tutti. Si interessava alla vita comunitaria, ai suoi problemi, alle persone”, lo ricorda la presidente della Comunità ebraica fiorentina Sara Cividalli. “Un benvoluto da tutti i suoi colleghi. Un uomo di grande modestia, ma anche di notevoli capacità. Mi piace ricordare che veniamo dalla stessa scuola rabbinica, la Margulies di Torino” afferma il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana rav Giuseppe Momigliano, che sarà oggi presente ai funerali in programma alle 15 al cimitero ebraico cittadino (dalle 14 alle 14.30 la salma transiterà davanti alla sinagoga) Sei gli anni trascorsi alla guida della Comunità, dal 1988 al 1994. Ma anche dopo la cessazione del mandato la sua è stata una presenza costante e apprezzata nelle attività comunitarie e nel Tempio di via Farini, con l’inconfondibile timbro di voce ad accompagnare i canti e il momento della preghiera.
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