“Italiani, individualisti masochisti”
A presentare lo psichiatra Vittorino Andreoli e il suo libro ‘Ma siamo matti’ (ed. Rizzoli) nessun giornalista, collega o moderatore. “A questo libro tengo in modo particolare – spiega Andreoli – per questo non ho voluto la compagnia di nessuno. Solitamente chi presenta il libro di un altro, finisce a parlare dei propri di libri”. Quello che si propone Andreoli non è altro che un esperimento: a partire dal suo lavoro sui problemi degli individui, tenta di allargare il campo e di mettere sul lettino l’Italia intera. “Abbiamo dei sentimenti condivisi – spiega – come ad esempio quello della paura, mai così attuale. Il dramma non è tanto la paura in sé quanto la nostra reazione ad essa: spesso quando abbiamo timore non siamo difensivi verso noi stessi, ci immobilizziamo di fronte al pericolo rischiando in questo modo di soccombere”.
“Io voglio davvero bene a questo popolo, gli italiani – ammette lo psichiatra – ma dobbiamo cambiare in tanti atteggiamenti. Quali sono le turbe del paese che ho individuato? Beh, innanzitutto siamo dei masochisti contenti, proviamo piacere nel farci del male. Abbiamo poi un individualismo spietato che se alle volte ci fa credere di vivere bene, in realtà non è armonioso e svilisce l’importanza del costruire una relazione con gli altri. Siamo poi un popolo di attori: pur di non guardare dentro di noi, di non metterci in discussione, recitiamo. Infine amiamo parlare, crogiolarci nella lamentela senza far nulla”.
“Sono positivo – conclude – penso che abbiamo davvero toccato il fondo e ora non potremo che risalire e in sostanza quello che chiedo nel mio libro è semplicemente una cosa: usiamo il cervello!”.
(19 maggio 2015)