…politica

Al consiglio comunale di Bolzano è ‘finalmente’ entrato un esponente di CasaPound, grande ammiratore di Hitler e Mussolini. L’attenzione dei media è tutta per le sue farneticazioni, come se il nostro paese non dovesse essere preparato da almeno due decenni alla deriva neofascista, magari sotto mentite spoglie.
È stata sdoganata la destra peggiore, al Parlamento si sono seduti coloro che da giovani avevano esercitato l’arte sublime del picchiatore, ce li siamo trovati anche al governo e sulle poltrone di sindaco o presidente di regione. Questi, che avevano smesso il manganello per indossare il doppiopetto, la politica ha cominciato a portarseli a casa. Ci ha fatto affari. Non c’è nessuno spazio, dunque, per la sorpresa; nessuno può esclamare: “Chi l’avrebbe mai detto!”. Ciò che invece fa pensare è il fatto che l’esponente di CasaPound sia stato eletto. Da chi? In una Provincia autonoma, dove il benessere è di casa, nella quale il novanta per cento delle imposte rimangono a disposizione dell’amministrazione locale (tanto al resto del paese ci pensa qualcun altro), nella provincia autonoma di Bolzano, sui cui monti le baite sembrano chalet nuovi di zecca, coi terrazzini costellati di fiori, linde come non si è mai vista una baita. Chi vota CasaPound a Bolzano? Quale paura vogliono tenere lontana? Temono l’assalto dei migranti da Lampedusa? A volte ti poni domande che ti fanno sentire qualunquista, ma ogni tanto te le ritrovi in testa, inevitabili.

Dario Calimani, anglista

(19 maggio 2015)