Salone del Libro di Torino
L’onda lunga della cultura

Salone - genteI commenti sono unanimi alla conferenza stampa di chiusura del XXVIII Salone del Libro di Torino: nonostante la stanchezza e la preoccupazione con cui gli editori si erano affacciati all’edizione 2015 della grande kermesse che per 5 giorni ha portato in città al centro dell’attenzione non solo italiana il risultato è stato al di sopra di ogni aspettativa. Un successo evidente anche dal punto di osservazione privilegiato occupato da Pagine Ebraiche: lo spazio nella galleria visitatori che ha fatto da vera e propria base operativa per la redazione del giornale dell’ebraismo italiano, infatti, era collocato in uno degli snodi nevralgici del Lingotto, permettendo così sia di riscontrare con mano l’interesse del pubblico per il giornale – quest’anno terminato già nel pomeriggio di domenica, mostrando chiaramente come la cultura e le tradizioni della minoranza ebraica italiana incontrino tramite le pagine delle testate dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane un numero sempre crescente di estimatori – sia il successo generale di una edizione che ha segnato la maturità della manifestazione. Concetto, questo, ribadito con forza del direttore editoriale della manifestazione, Ernesto Ferrero, che nelle ultime ore del Salone ha ricordato il sold out degli editori, circa mille e cento, e l’aumento seppure piccolo del pubblico (più di 341.000 gli ingressi contro i 339.000 dell’edizione precedente), accompagnati da un aumento delle vendite ben più rilevante (si parla del 15%, anche se la cifra non è confermata da tutti gli editori) e soprattutto – motivo di grande soddisfazione per gli organizzatori – di una affluenza eccezionale a tutti gli eventi. Oltre a “calore del pubblico, calore, eleganza e bellezza degli allestimenti” citati dal presidente Rolando Picchioni, Ferrero si è detto particolarmente colpito dalla straordinaria collaborazione di tutti, dal team organizzativo agli editori, dalla stampa al pubblico che ha atteso pazientemente di entrare ad alcuni incontri, come per esempio la lezione di Claudio Magris, a cui hanno assistito in 600. “Ho percorso fra i dieci e i dodici km al giorno fra i padiglioni, e non sono mai riuscito a fare più di dieci passi senza incontrare qualcuno che mi fermasse per ringraziare, o per fare un complimento”.
Grande la soddisfazione anche per il successo della collaborazione con la Germania, paese ospite 2015, che grazie alla collaborazione con la Buchmesse di Francoforte e con il Goethe-Institut ha portato in città numerosissimi editori e autori tedeschi, tutti entusiasti dell’atmosfera e dell’attenzione riscontrata nei loro confronti. Barbel Becker, responsabile dei Progetti internazionali della Fiera del libro di Francoforte ha anche raccontato che molti editori, sorpresi dall’interesse riscontrato, che ha superato anche le più ottimistiche aspettative, hanno già annunciato che torneranno, anche perché “Torino è una bellissima scoperta, un luogo che è stato una grande rivelazione.” E Gabriele Kreuter-Lenz, direttrice generale dei Goethe-Institut in Italia, visibilmente emozionata, ha aggiunto che oltre al successo del programma – che in città continua per tutto il 2015, grazie alla manifestazione “Torino incontra Berlino” – è stata travolta dall’entusiasmo di tutti, e colpita anche dall’organizzazione, al punto da essersi chiesta più volte “Ma sono in Italia o sono in Germania?” A cui ha aggiunto un commosso: “Mi piace moltissimo di lavorare qui, grazie”.
Affollati anche gli incontri organizzati dalla redazione di Pagine Ebraiche, a partire dall’incontro “Cibo ebraico, dal piatto alla mente” al Lingotto nel giorno di apertura, mentre la stessa sera dal programma ufficiale del Salone del Libro si è passati al programma del Salone OFF, con “Ebraismo ai confini, ai confini dell’ebraismo” organizzato alla libreria Bardotto, luogo dove si è svolto anche l’incontro di domenica intitolato “Germania, ferita aperta e nuova casa degli ebrei d’Europa” e dove le sedie non parevano bastare per tutti.
Contenti sono stati anche i ragazzi impegnati a distribuire Pagine Ebraiche che, addirittura, i primi giorni hanno tentato di moderare la diffusione del giornale per cercare di renderlo disponibile anche lunedì, ultima giornata della grande manifestazione. Missione impossibile: domenica, alla fine del pomeriggio, l’ultima copia di Pagine Ebraiche ha inesorabilmente incontrato l’ennesimo nuovo lettore.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(19 maggio 2015)