Incubo a Palmira
Decapitazioni di massa, migliaia di persone in fuga, assenza dei servizi di base. La drammatica situazione di Palmira, l’antichissima città siriana conquistata dall’Isis, apre oggi le pagine dei giornali. Oltre che per la popolazione civile, come noto, si teme anche per i monumenti (patrimonio dell’umanità) che vi sono conservati. Con la conquista di Palmira gli uomini del Califfo controllano adesso il cinquanta per cento della Siria anche se, scrive il Corriere, “per la maggior parte si tratta di zone desertiche”. Il mondo della cultura si mobilita intanto per far sì che lo straordinario patrimonio archeologico non venga distrutto. E la Stampa titola: “Palmira, addio al gioiello che il rais Assad ha protetto e l’Occidente lasciato solo”.
Ancora molti dubbi attorno all’arresto di Abdelmajid Touil, il giovane marocchino sospettato di essere l’attentatore del museo del Bardo di Tunisi. Touil per il momento resta in carcere, oggi l’udienza per la convalida del fermo. E mentre la procura di Milano alimenta nuovi interrogativi (“Touil era in Italia il giorno della strage”), fonti dell’intelligence citate dal Tempo sostengono invece “che non c’è stato alcun scambio di persona”.
“Se Israele volesse fare qualcosa contro l’Iran, spazzeremo via Haifa e Tel Aviv, contro cui sono pronti ad essere lanciati 80 mila missili di Hezbollah in Libano”. Lo ha detto l’alto ufficiale iraniano Yahya Rahim Safavi, consigliere militare della Guida suprema Ali Khamenei. La dichiarazione è riportata in una breve su Avvenire.
Intervistato da Repubblica Roma, il presidente uscente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici racconta i suoi oltre venti anni in Consiglio e parla specificamente di alcune figure politiche. L’attuale sindaco Ignazio Marino? “Un uomo timido, con una Giunta terrorizzata da Mafia Capitale”. Afferma Pacifici: “Prima che scoppiasse il caso (Mafia Capitale) un autorevole esponente del Pd mi prospetto di candidarmi a sindaco dopo di lui. Altre due volte la proposta era arrivata da Buttiglione e dal Pdl”. Mentre con l’ex primo cittadino Gianni Alemanno, oggi indagato per associazione mafiosa oltre che grande sponsor di Marine Le Pen in Italia, Pacifici sostiene di non aver sbagliato approccio e garantisce: “Rifarei tutto”.
Per il futuro, il presidente uscente afferma inoltre di voler vivere del suo lavoro “di rappresentante di abbigliamento”.
Leader religiosi a confronto su cibo e responsabilità verso il creato ieri in sede Expo. Rivolto a tutti i protagonisti, tra cui l’ex presidente dei rabbini italiani Elia Richetti, l’invito a firmare la “Carta di Milano”, vera e propria eredità culturale della manifestazione. “Maimonide insegna che ricchi e poveri esistono, ma la giustizia sta nel fatto che il ricco mangi un po’ meno del necessario e dia al povero un po’ più del necessario. In ebraico – ha spiegato rav Richetti – si chiama tzedakah” (Corriere Milano).
Sul Venerdì di Repubblica Enrico Deaglio parla di forti analogie tra la condizione degli immigrati in fuga dai paesi in guerra e gli ebrei d’Europa sul finire degli anni Trenta. Annota Deaglio: “Nel luglio del 1938 si tenne ad Evian, in Francia una conferenza internazionale per favorire il rifugio degli ebrei. Ma nessun Paese, con diverse motivazioni, accettò di accoglierli”.
Sul Secolo XIX viene pubblicato l’intervento di un lettore che sostiene, in modo strumentale, il boicottaggio sportivo di Israele in discussione nei prossimi giorni alla Fifa.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(22 maggio 2015)