Gerusalemme e Roma, insieme per la ricerca
La convinzione che oggi la ricerca tecnologica (acqua, gas e biotecnologia) non possa fare a meno di una visione umanistica. Questa l’idea alla base della collaborazione nata tra l’Università Europa di Roma e l’Università Ebraica di Gerusalemme, progetto presentato ieri nel corso della conferenza stampa “Dialogo Italia-Israele: lo sviluppo è il nuovo nome della pace”, tenutasi a Roma all’associazione stampa estera. A intervenire Paolo Sorbi, docente di Sociologia dell’Università Europea di Roma e direttore del Centro Ricerche di Psicologia Politica e Geopolitica (Crippeg), Uzi Rebhun, docente di Sociologia dell’Università Ebraica di Gerusalemme, Luca Gallizia, rettore dell’Università Europea di Roma e Antonio Gaspari, direttore editoriale di Zenit. A moderare l’incontro Maria Medici, referente Crippeg dell’Università Europea di Roma nonché tra le promotrici dell’iniziativa che vedrà la sua prima tappa a Gerusalemme, il prossimo 22 giugno con un convegno che avrà tra i suoi protagonisti il demografo Sergio Della Pergola, docente dell’Università Ebraica.
“Israele diventa un banco di prova esemplare per saggiare la fecondità dei concetti e delle coordinate teoriche che sorreggono le ricerche scientifiche promosse dal Centro – ha spiegato ieri Medici, in riferimento alla collaborazione tra le università – Dunque, diversi ordini tematici e filoni critici si intrecciano e si annodano nell’esperienza del Centro e delle sue testate. Politica, spiritualità, di cui nessun altro luogo al mondo è ricco quanto Gerusalemme; e, naturalmente, psicologia, se è vero che la psico-politica persegue l’ambizione di mettere a nudo le radici psicologiche coscienti e incoscienti dei comportamenti politici degli esseri umani, innanzitutto quelli attinenti alla leadership e al suo ascendente sulle masse”.
(27 maggio 2015)