Trento Economia – Stiglitz: “Solo la politicapuò fermare le disuguaglianze”
“La disuguaglianza è la conseguenza delle politiche che si mettono in campo, quindi possiamo combatterla”. Non c’è nulla di inevitabile nel fenomeno che coinvolge praticamente tutti i Paesi del mondo, ovvero il crescere delle disuguaglianze. Ad affermarlo, il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz, tra i grandi ospiti della decima edizione del Festival Economia di Trento. Un monito, quello di Stiglitz, diretto a governi e governanti, a cui ricorda che “possiamo intervenire per cambiare le politiche che generano la disuguaglianza ma dobbiamo farlo rapidamente, non bastano piccoli aggiustamenti, servono cambiamenti fondamentali ed urgenti. Serve capirne meglio le cause e riscrivere le regole dell’economia capitalistica, altrimenti fra 30 anni avremo una società ancora più diseguale”. E se gli Stati Uniti, dati alla mano, sono il Paese delle diseguaglianze, anche l’Italia non è da meno, con il suo terzo posto in questa speciale classifica che fotografa i divari sociali. Nel nostro Paese, come spiegava il direttore scientifico del Festival Tito Boeri (a lui il compito di aprire l’intervento di Stiglitz), la mobilità sociale, tema di questa edizione di Trento Economia, è bloccata e questo si ripercuote sul sistema delle diseguaglianze. “Una delle cose più tristi delle rimpatriate dei compagni di classe delle elementari – scriveva Boeri presentando il tema del Festival – è scoprire che le differenze nei livelli di reddito sono rimaste le stesse: chi era ricco è rimasto ricco e chi era povero è rimasto povero”. Con l’ascensore sociale bloccato, questa situazione non può che aggravarsi. Come spiegava Stiglitz, considerato una delle voci più influenti dell’economia mondiale, il paese con la minor disuguaglianza – la Danimarca – è anche il Paese con la più alta mobilità sociale, vi è dunque una correlazione tra i due elementi che impone di studiarle assieme. “La disuguaglianze non sono destinate a crescere per sempre – ha ricordato al pubblico l’economista americano – abbiamo i mezzi, gli strumenti e le conoscenze per bloccare questo fenomeno. Il problema reale non è né il capitalismo né il capitale XXI secolo. Il problema è la politica, la democrazia nel XXI secolo”. È quindi una questione di scelte. Quella dell’austerità fatta dall’Unione Europea, per Stiglitz – così come un altro ospite di prestigio del Festival, Thomas Piketty – è un errore, sta “uccidendo l’Europa”. Il consigliere economico di Hillary Clinton (tra le candidate più quotate alla prossima presidenza degli Stati Uniti) avvisa il Vecchio Continente di adottare una nuova strategia, che rilanci l’occupazione, vero grande problema di molti paesi Ue (l’Italia è tra questi, in particolare rispetto ai giovani dove il tasso di disoccupazione è al 43 per cento).
d.r.
(Foto Daniele Mosna)
(31 maggio 2015)