Netanyahu, aperture al dialogo con i palestinesi
“L’unica via sono trattative dirette e credo che la soluzione sia due Stati per due popoli”. Così il Primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu in merito alla possibilità di riaprire i negoziati di pace con i palestinesi (Osservatore Romano). Ma il riavvio delle trattative, afferma Netanyahu, sarà possibile solo se i palestinesi fermeranno le campagne di boicottaggio internazionale mirate a delegittimare Israele (Il Foglio) e se il loro ritorno al tavolo del negoziato non sarà legato a precondizioni. “Non c’è bisogno di farci pressione: è chiaro per noi il bisogno di ricostruire Gaza e di rinnovare negoziati diretti”, la recente dichiarazione del presidente d’Israele Reuven Rivlin.
Shoah italiana, la lista nera dei delatori. I nomi di chi consegnò gli ebrei di Roma ai nazisti, le tariffe per le delazioni, il numero delle vittime della Comunità ebraica capitolina. Sono alcuni degli elementi al centro della ricerca curata da Silvia Haia Antonucci e Claudio Procaccia con la collaborazione dello storico Amedeo Osti Guerrazzi e del demografo Daniele Spizzichino. Il progetto, nato da una proposta di Leone Paserman, presidente della Fondazione Museo della Shoah, che ha finanziato l’iniziativa (Corriere della Sera Roma), ricostruisce le vicende legate alle deportazioni dalla Capitale di ebrei romani e non (1.769 persone) e di chi fu catturato a causa delle delazioni di altri italiani. “A denunciare gli ebrei furono singoli cittadini o vere e proprie bande al soldo dei tedeschi”, sottolinea Repubblica che poi, richiamando i dati della ricerca e parlando degli ebrei che riuscirono a scampare ai rastrellamenti nazifascisti, spiega come “più della metà di chi si rifugiò in strutture religiose fu costretto a pagare per la protezione”.
Mafia Capitale alla sbarra. La procura di Roma ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per trentaquattro delle persone arrestate il 2 dicembre scorso nell’ambito dell’indagine su Mafia Capitale, al cui vertice sedeva l’ex nar Massimo Carminati. Tra i capi di imputazione, anche l’associazione a delinquere di stampo mafioso (Repubblica Roma).
Museo della Shoah, attesa per i fondi. Aggiudicato l’appalto per la costruzione del Museo della Shoah. “Ma i fondi per la sua costruzione sono ancora bloccati dal patto di stabilità e, per dare il via al cantiere, si aspetta una decisione del Governo” (Corriere Roma).
Francia e antisemitismo. Sul Foglio, la recensione dell’ultimo libro del sociologo Pierre André Taguieff, in cui si analizzano le nuove forme di antisemitismo che stanno prendendo piede in Francia. Un odio contro gli ebrei, “sostenuto da un antisionismo radicale impastato di complottismo e di una islamizzazione crescente della causa palestinese”. Jacques Tarnero, studioso delle nuove forme di razzismo, nel parlare del libro di Taguieff afferma che per i giovani di origine arabo-musulmana delle banlieue francesi “la Palestina è diventata una patria immaginaria”, in nome della quale si coltiva l’odio verso Israele e verso gli ebrei, vero “cemento identitario del loro risentimento”.
Monaco 1972, un monumento per ricordare. Il governo tedesco ha annunciato la costruzione di un monumento alla memoria degli atleti israeliani assassinati da un commando di terroristi palestinesi alle Olimpiadi bavaresi del 1972. “Il monumento – riporta la Gazzetta dello Sport – sarà realizzato nell’ex Villaggio dove avvenne la strage, trasformato in centro residenziale. Il Cio, presieduto dal tedesco Thomas Bach, si è detto favorevole alla realizzazione di un memoriale delle vittime in occasione dell’Olimpiade di Rio de Janeiro 2016, nonché dell’inserimento di un richiamo nella cerimonia conclusiva della rassegna brasiliana”.
Spiegelman censurato. “Ho ritirato all’ultimo minuto la copertina del numero “Dire l’indicibile” perché non posso accettare l’inaccettabile”. Così il creatore di Maus Art Spiegelman spiega la sua decisione di ritirare la copertina disegnata per il britannico New Statement. Una risposta alla decisione della rivista di censurare una sua vignetta su Maometto – già apparsa in altri giornali – che doveva comparire all’interno del numero di cui Spiegelman aveva curato la copertina poi ritirata (Repubblica).
Il regime siriano in tv. Autore della serie televisiva di successo Hatufim (da cui trae spunto la celebre Homeland), lo sceneggiatore e produttore israeliano Gideon Raff lancia sul piccolo schermo la sua nuova creazione: Tyrant, una serie che sembra ispirata alla vita del dittatore siriano Bashar Al Assad (Libero).
Proteggere i giornalisti. Sono più di mille i giornalisti uccisi in servizio dal 1992 ad oggi. E, scrive La Stampa, la maggior parte dei responsabili è rimasta impunita. Diverse associazioni internazionali chiedono ai governi una maggiore protezione per i giornalisti, in particolare per chi opera in condizioni di pericolo.
Il “tollerante” Rohani. Avvenire riporta la decisione del presidente iraniano Rohani di riconoscere il “diritto degli studenti ebrei di non frequentare la scuola il sabato”. Lo stesso quotidiano avverte però che “la politica iraniana verso le minoranze resta ambigua”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
(2 giugno 2015)