Disabilità psichica oltre lo stigma
Conoscenza e buone pratiche
Attenti, appassionati, partecipi e a volte anche apertamente polemici. Un pubblico difficile, ma certamente stimolante per i relatori che hanno aperto questa mattina il convegno “L’inserimento socio-lavorativo delle persone con disturbo psichico” realizzato dall’Isfol, l’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale sulla Disabilità istituito presso il Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, a conclusione di Pro.P, programma di ricerca e di intervento pluriennale. Daniela Pavoncello, consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, psicologa e ricercatrice dell’Isfol che ha fatto parte del gruppo di lavoro Pro.P, ha commentato: “Quello che ci auguriamo è che il bilancio del progetto che presentiamo possa sensibilizzare tutti gli attori sia pubblici che privati che hanno e potrebbero avere un ruolo nell’inserimento socio-lavorativo delle persone con disturbo psichico. Fin dal 2008 l’Isfol lavora su 11 regioni italiane per garantire un rapporto sereno tra il lavoro e le persone con disabilità psichica, coinvolgendo istituzioni pubbliche e private, cooperative, aziende, scuole, sensibilizzando la società e cercando di azzerare qualsiasi tipo di penalizzazione. E il bilancio che presentiamo è più che positivo, è importante fare luce in particolare sull’opera di prevenzione del disagio psichico, di cui va segnalato il forte aumento tra i ragazzi che hanno appena finito la scuola. Vogliamo definire i fattori di rischio e individuare una modellizzazione al fine di garantire una giusta transizione da scuola a lavoro”. Al giornalista Guido Vitale, coordinatore dei dipartimenti Cultura e informazione dell’UCEI, il compito di moderare la prima sessione, dedicata alla dimensione quantitativa del fenomeno, e introdotta dall’intervento di Franco Veltro, direttore del Dipartimento di salute mentale del Molise, che ha presentato il lavoro fatto su Disturbo psichico e lavoro.
Dopo i saluti istituzionali, aperti dalle parole della Senatrice Franca Biondelli, Sottosegretario di Stato presso il ministero del Lavoro e Politiche Sociali che ha ricordato come lo stigma per le persone con disabilità psichica è ancora così forte da portare, congiuntamente ai molteplici altri fattori poi presentati durante la prima sessione del convegno, a un tasso disoccupazione della categoria compreso fra il 70 e il 90 per cento. Fabrizio Salvatori, a fare gli onori di casa nella grande sala della sede centrale dell’INAIL, ha ricordato come rientrino fra le competenze specifiche dell’istituto che rappresenta i progetti per la conservazione o il nuovo inserimento sul posto di lavoro, così come progetti di formazione votati al superamento e auspicabilmente all’abbattimento delle troppe barriere ancora esistenti. Condividere conoscenze, competenze e buone pratiche, per diffondere la conoscenza dei compiti e delle funzioni delle istituzioni e sviluppare una sempre maggiore cultura dell’inserimento. Alfredo Ferrante, poi, della Direzione Generale per l’Inclusione e le Politiche Sociali del ministero del Lavoro, ha voluto riportare l’attenzione di tutto sulla parola “stigma”, un concetto ancora troppo presente nella società, dove le persone con disabilità vivono in una situazione di discriminazione, ancora più forte nel caso delle disabilità psichiche. E prima dell’inizio della sessione di apertura Amedeo Spagnolo di Isfol, responsabile del progetto Pro.P presentato al pubblico nella due giorni di convegno organizzato in occasione della sua conclusione, ha voluto ringraziare i numerosi relatori e il foltissimo pubblico che ha riempito la sala.
E la prima sessione, che ha visto alternarsi sul palco i relatori Elena De Palma dell’Istat (Quante sono le persone con disabilità psichica?), Pietro Malara del Ministero della Salute (La situazione nei servizi DSM nell’attuale quadro regolatorio), Teresa di Fiandra del Ministero Salute (La situazione in carcere e in OPG), Daniela Pavoncello dell’Isfol (Giovani e rischio di disagio psichico) e Marco Trabucco Aurelio, Coordinamento Generale Medico Legale INPS (Quante persone con disabilità psichica nel lavoro?) si è conclusa con un’ora di dibattito serrato, in cui il pubblico ha mostrato una grande voglia di partecipare, e forse la necessità di un confronto aperto e franco tra tutti gli attori coinvolti, a vario titolo, nello sviluppo di politiche e interventi volti a garantire pari opportunità e diritto ad una cittadinanza attiva. Come “anticipazione” della sessione pomeridiana, prima della pausa, l’introduzione agli obiettivi e alla metodologia del Programma Pro.P, fatta da Alessandra Felice, di Isfol.
(3 giugno 2015)