L’Isis a Gaza

rassegna“Attentati contro i leader di Hamas, manifestazioni in piazza per il restauro del Califfato, bandiere nere nel campo profughi di Khan Younis e una raffica di dichiarazioni sull’imminente creazione di un lembo dello Stato Islamico in Palestina”. Questo il quadro presentato sulla Stampa da Maurizio Molinari che racconta come i miliziani di Hamas, che controllano la Striscia di Gaza, si ritrovino ora ad affrontare un nuovo nemico: l’Isis.
Domenica scorsa il comandante di Hamas Saber Siam è stato eliminato da un gruppo che si autodefinisce “I sostenitori dello Stato Islamico a Gerusalemme” formatosi nel 2014 grazie ai contatti fra i salafiti che vivono a Gaza e gli jihadisti del Sinai. E se Ismail Haniyeh, leader politico della Striscia aveva tollerato le prime manifestazioni, dopo gli ultimi attacchi ai danni di Hamas, giudicato non abbastanza religioso, la tolleranza è zero.

“Contro l’Isis una nuova strategia”. Più di 4000 raid caduti nel vuoto, la presa di Palmira e Ramadi: contro lo Stato Islamico l’Occidente deve cambiare strategia. È quanto emerge dai paesi alleati contro il Califfato riunitisi a Parigi. Il premier iracheno al Abadi intanto denuncia il ‘fallimento’ del sostegno internazionale: “Si parla tanto di autare l’Iraq ma sul terreno c’è veramente poco. Il supporto aereo non è sufficiente. Ci sono poche attività di sorveglianza”. Alla riunione della coalizione svoltasi ieri erano presenti le delegazioni di 24 paesi su 60 che formalmente ne fanno parte. Per l’Italia il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni (Repubblica).

Vittime e delatori. Su Avvenire, la storica Anna Foa commenta la ricerca condotta dalla Comunità ebraica di Roma sugli ebrei arrestati dal 16 ottobre del 1943 alla fine del conflitto. La ricerca ha permesso di quantificare con esattezza il numero degli ebrei romani arrestati dopo il rastrellamento (747), rilevando quindi il numero totale degli ebrei romani deportati nel lager (1769). Viene messo in luce inoltre il ruolo dei delatori che li denunciarono: “Un tema fondamentale e delicato – scrive Foa – fondamentale perché molti degli ebrei romani catturati in quei mesi lo furono grazie a delazioni delle spie italiane; delicato perché molti di coloro che furono all’epoca denunciati e additati come delatori non furono mai sottoposti a processo”.

Roma, fiamme al campo rom. Un incendio è divampato la scorsa notte al campo nomadi della Monachina a Roma; lo stesso nel quale abitavano i rom arrestati per aver investito e ucciso una donna nella zona di Boccea. Secondo gli abitanti del campo, riferisce il Messaggero, in alcuni cassonetti sarebbero state lanciate delle bottiglie molotov. L’estrema destra alimenta intanto nuove tensioni: domani CasaPound protesterà ai comitati di quartiere per chiedere la chiusura dei campi rom di via Lombroso e via della Monachina.

L’addio di Sepp. Annuncia le proprie dimissioni dalla Fifa il presidente del calcio mondiale Sepp Blatter. Secondo fonti citate da diversi media Usa, il dirigente elvetico sarebbe indagato dall’Fbi. Proseguono intanto le indagini per accertare le responsabilità di alcuni uomini Fifa nella concessione dei due prossimi mondiali a Russia e Qatar. L’accusa, come noto, è quella di corruzione. Ieri a Zurigo il commiato di Blatter, che resterà in carica fino alla fine del 2015. La Gazzetta dello sport titola: “Il padrone del mondo in un’aula vuota”.

Due padri. Mohamed Benalel Merah, il padre del terrorista Mohamed Merah, responsabile della strage alla scuola ebraica di Tolosa, è tornato in Francia dall’Algeria. A denunciare il fatto è Albert Chennouf-Meyer, padre di una delle vittime di Merah, il militare Abel (ucciso con un suo commilitone). “Invece di strisciare lungo i muri – ha dichiarato Meyer – quell’uomo ha il coraggio di tornare sul luogo dei delitti di suo figlio. Non ha mai chiesto perdono”. Ferma la risposta del ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, che ha annunciato l’espulsione immediata dalla Francia di Merah (Corriere della Sera).

Israele, leader tecnologico. Su Repubblica ampio reportage dedicato alla Silicon Valley israeliana, regina indiscussa dell’High Tech dove i numeri e la portata delle scoperte parlano da sole: il 10% delle vendite di computer e tecnologie per la sicurezza riguarda aziende israeliane e la chiavetta usata per connettersi a internet così come centinaia di app sono state create da ingegneri israeliani.

Genoma umano, la rivoluzione di Ciechanover. Sul Messaggero viene pubblicato l’intervento del biologo israeliano Aaron Ciechanover, premio Nobel nel 2004, che sarà ospte al Festival Leggendo Metropolitano di Cagliari. Il Nobel tratterà di una nuova rivoluzione: quella della mappatura personalizzata del genoma umano, che sarà “predittiva, preventiva e partecipativa”.

L’antisemitismo di Céline. Nelle librerie “La morte di Céline” di Dominique De Roux (ed. Lantana) nel quale viene affrontato, tra gli altri temi, l’antisemitismo del noto scrittore. “Per Céline – spiega De Roux – il termine ebreo non ha il suo significato abituale. Non indica un preciso gruppo etnico o religioso: lo dimostra il fatto che sotto questo vocabolo avrebbe potuto raggruppare tutti gli uomini, compreso lui. Il termine, ai suoi occhi, ha qualcosa di magico. Vi ripone tutta la sua paura. L’ebreo, per lui, è il profittatore della guerra, quello che la voce popolare chiama il mercante di armi, le Duecento Famiglie”. (Libero)

Moda e Modi. Sull’edizione milanese del Corriere della Sera un’intervista a Fabrizio Vimercati, capitano d’azienda dell’omonimo e storico cappellificio che racconta come la produzione di cappelli religiosi neri a falda larga stia spopolando tra gli ultraortodossi di Gerusalemme: “I nostri principali clienti sono all’estero, in Israele”.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(3 giugno 2015)