In festa per la libertà, a zero impatto ambientale
Le note dell’inno d’Italia, d’Israele, d’Europa. È una sinfonia di valori comuni quella che ha accolto gli ospiti delle celebrazioni della Festa della Repubblica nella residenza dell’ambasciatore Francesco Maria Talò a Ramat Gan. I valori di libertà, di democrazia, di pace che sono messi in luce da Talò nell’introdurre la serata, cui hanno preso parte centinaia di persone. La serata si è inoltre pregiata di essere a impatto ambientale zero, con il Keren Kayemet LeIsrael, il Fondo nazionale ebraico, che, per compensare le emissioni per organizzarla, ha piantato una foresta dedicata a Expo 2015.
“È importante ritrovarci per festeggiare, ma ciò che conta ancora di più è l’impegno con cui ogni giorno lavoriamo per costruire e rafforzare questi principi e l’amicizia tra i nostri due paesi. E la parte migliore della nostra storia comune è il futuro” ha sottolineato Talò, invitando tutti a visitare l’Italia e in particolare Milano e l’Expo.
A intervenire anche il ministro israeliano per le costruzioni, Yoav Galant, che nel portare gli auguri del suo governo per la Festa nazionale, ha voluto condividere il suo rapporto personale con la Penisola, dai due anni trascorsi in Puglia da suo padre, giovanissimo sopravvissuto alla Shoah in attesa di partire per la Palestina mandataria, al servizio militare nelle forze speciali della Marina israeliana, “dove l’equipaggiamento e l’esperienza necessaria per l’addestramento arrivavano dall’Italia”. Mentre in collegamento da Milano hanno inviato un saluto anche l’amministratore delegato di Expo Giuseppe Sala e il commissario per il Padiglione israeliano Elazar Cohen- Efi Stenzler, a capo del KKL, partner strategico di Israele a Expo, ha poi premiato Talò, riconoscendolo come “ambasciatore verde”.
Per gli ospiti la possibilità di gustare alcuni apprezzati prodotti del Made in Italy, dal caffè al gelato artigianale, accompagnati dalle note delle canzoni popolari più amate.
Tra i messaggi di auguri pervenuti anche quello del presidente di Israele Reuven Rivlin.
r.t.
(4 giugno 2015)