La rassegna settimanale di Melamed
Le religioni come sistemi educativi
Melamed è una sezione specifica della rassegna stampa del portale dell’ebraismo italiano che da tre anni è dedicata a questioni relative a educazione e insegnamento. Ogni settimana una selezione della rassegna viene inviata a docenti, ai leader ebraici e a molti altri che hanno responsabilità sul fronte dell’educazione e della scuola. Da alcune settimane la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane aggiunge al lavoro di riordino e selezione settimanale un commento, per fare il punto delle questioni più trattate sui giornali italiani ed esteri. Per visualizzare la newsletter settimanale di melamed cliccare qui.
“Con grande piacere l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha partecipato alla Giornata di studio ‘Le religioni come sistemi educativi’ e tiene ad esprimere il suo apprezzamento per questa iniziativa, che si snoderà nell’arco dei prossimi tre anni, e in particolare per l’idea di mettere in stretto collegamento i valori fondanti della fede -i processi educativi – e il dialogo interreligioso. L’ebraismo e il popolo ebraico, rappresentano, in questo senso, un esempio di fede, cultura e tradizioni che nei millenni hanno trasmesso e radicato, nelle diverse regioni del mondo, un insieme di principi e valori. Per il tema di questo seminario, e con riferimento ai sistemi educativi nell’Europa che oggi viviamo, vorrei evidenziare questo contributo sotto quattro direttrici: affermazione di una propria identità culturale – religiosa, riconoscimento e dialogo con gli altri; vita in famiglia, vita come parte di una Comunità; scolarizzazione e studio; contenuti formativi e metodologie didattiche Su tutti questi piani il contributo dei maestri, rabbini, studiosi e insegnanti è stato nei secoli, e lo è tutt’oggi illuminante. La base di partenza, direi senza dubbio patrimonio dell’umanità, sono i nostri testi sacri – la Torah scritta e orale, l’interpretazione talmudica, su cui nei secoli successivi – medioevo, età moderna e contemporanea sono ulteriormente maturati il pensiero rabbinico e filosofico, di scienziati e premi nobel in tutti i campi del sapere.” Queste le parole con cui Noemi Di Segni, assessore dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha aperto il suo intervento durante il convegno di formazione “Europa e cultura Europea. Le religioni come sistemi educativi”, ospitato nella Sala del Refettorio delle Camera dei Deputati e organizzato dall’Università La Sapienza insieme a UCEI, Comunità ebraica di Roma e Centro ebraico Il Pitigliani. L’iniziativa, rivolta a un pubblico di educatori – docenti, insegnanti assistenti sociali e genitori – per attivare una maggiore consapevolezza delle radici culturali che hanno forgiato l’identità europea, ha per obiettivo un comune cammino, verso l’integrazione e la convivenza religiosa.Primo di quelli che saranno appuntamenti annuali, il convegno si è dedicato nel 2015 all’Ebraismo, mentre nel 2016 e nel 2017 approfondirà Cristianesimo e Islam. (Pagine Ebraiche, giugno)
Studenti, all’Expo. Bambini, ragazzi, studenti di tutte le età che arrivano da tutta Italia: sono loro l’anima dell’Expo nelle prime settimane dall’apertura. E in effetti almeno 700mila le prenotazioni, con più della metà delle classi in visita prima della chiusura estiva, e pare realistico l’obiettivo di arrivare al milione di studenti prima della chiusura. (Il Giorno 29 maggio)
Mani in alto. E alla fine a scuola sono arrivati i carabinieri, che per cercare di risolvere il caso della ragazzina che a Pisa ha ricevuto numerose lettere di minacce razziste hanno convocato uno ad uno i suoi compagni. Su mandato della procura minorile di Firenze i ragazzini sono stati interrogati, i cellulari sequestrati e sono state richieste le password dei social network. L’ultima lettera, arrivata a indagini già iniziate, conteneva una esplicita sfida a media e carabinieri. Ma la giovane vittima non si arrende dopo aver riaffermato “Non mi fermeranno” (La Repubblica Firenze, 29 maggio), e con la sua famiglia ha deciso di accettare l’invito di uno studio legale che si occupa, tra l’altro, di discriminazione e diritt i civili, per portare avanti il suo sogno di diventare avvocato. (Corriere Fiorentino, 4 giugno)
Baby nazisti. Racconta il 29 maggio la Nazione che il tribunale per i minorenni di Genova ha affidato in prova ai servizi sociali due studenti spezzini colpevoli di aver inneggiato al nazismo, con svastiche e scritte antisemite. Per loro il percorso di recupero prevede l’obbligo di leggere libri sulla Shoah e di consumare’ documentari sulla tragedia dell’Olocausto. “Ma la domanda è proprio questa: dobbiamo davvero rassegnarci a considerare i capolavori di Hannah Arendt e Primo Levi letture forzate’, la cui somministrazione è ‘affare’ della scuola o della Giustizia? Genitori, svegliatevi.”
Tv patriottica. Secondo le anticipazioni date nei giorni scorsi dal giornale russo Izvestia, Mosca punterebbe a promuovere nei più giovani il patriottismo, un sentimento nazionale che in Russia sta trovando un terreno sempre più permeabile. soprattutto a causa dalla questione Ucraina, un crescendo di tensione nel braccio di ferro tra Russia e Occidente con conseguente radicalizzazione dell’orgoglio patrio oltre gli Urali. Vladimir Putin sta pensando a un nuovo canale russo interamente dedicato a bambini e adolescenti, che dovrebbe ospitare una narrazione dedicata a educare i più giovani all’amore per la grande madre Russia. (Il Tempo 30 maggio)
Tv cattiva maestra. Si sono ridotte enormemente le sanzioni inflitte negli ultimi due anni alle televisioni colpevoli di fare una cattiva tv per i ragazzi, ma le emittenti non si sono affatto convertite a una programmazione più rispettosa dei piccoli: le inosservanze al codice di autoregolamentazione dipende prevalentemente proprio dalle difficoltà in cui versa il comitato “Media e minori” che si trova quasi impossibilitato a difendere i ragazzi dai programmi inadatti, a causa di una serie crescente di ostacoli sul suo cammino. (Avvenire, 4 giugno)
Ada Treves
(5 giugno 2015)