Qui Milano – Vita ebraica sullo schermo
Riaffiorano le memorie del passato e si ancorano al presente, alla dimensione attuale dell’ebraismo e dell’Italia. È un intreccio tra le pagine di ieri e quelle di oggi il filo conduttore che lega tre film proiettati nel corso del primo giorno della rassegna cinematografica Nuovo Cinema Israeliano, di scena allo spazio Oberdan fino a giovedì. La memoria che ritorna di Salvatore Di Segni, Vera di Francesca Melandri e Felice nel box di Ghila Valabrega hanno infatti in comune la capacità di portare sullo schermo emozioni e vicende del passato, ciascuno declinandola dal proprio punto d’osservazione. Quello di Salvatore Di Segni è il prezioso affresco degli anni Venti dell’ebraismo romano: un vero e proprio salto nel tempo, per un cortometraggio ritrovato a distanza di decenni da Claudio Della Seta e recentemente restaurato. Nello scorrere delle immagini in bianco e nero, tutto il fascino dei costumi dei Primi del Novecento. Un secolo che per l’ebraismo si è trasformato in una delle pagine più buie e tragiche della sua millenaria storia, la Shoah. Testimone di quei giorni, Vera, protagonista del film-documentario di Melandri, che ricorda il tragico destino dei famigliari in Croazia, deportati e assassinati dalla mano nazifascista, per poi raccontare con ruvida ma coinvolgente ironia (“il bello della vecchia è che puoi dire ciò che ti pare”, afferma sorridente nel film) il suo ricostruirsi una vita e soprattutto la passione per i cavalli, animali su cui concentra tutto il suo amore. Molti gli applausi dedicati alla pellicola così come quelli che hanno accolto e salutato Felice nel box di Valabrega, racconto famigliare molto particolare: l’affascinante quanto magica storia di una lapide abbandonata nel cimitero di Sabbioneta, recuperata dal protagonista e il cui destino è quello di riportare luce sulla storia di questa piccola quanto antica comunità ebraica lombarda. Presente in sala, la regista che assieme al cast ha ricevuto l’abbraccio del pubblico della rassegna curata da Paola Mortara e Nanette Hayon. Ad aprire l’ottava edizione del Nuovo Cinema Israeliano, Dan Muggia – direttore artistico della rassegna assieme ad Ariela Piattelli – con un intervento sulla cinematografia di Eretz Israel.
d.r.
(8 giugno 2015)