Qui Budapest – Educazione alla Memoria
Si è chiusa questo pomeriggio a Budapest la seduta plenaria della International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), la Task Force internazionale per l’educazione e la memoria della Shoah, svoltasi tra l’8 e l’11 di giugno. L’IHRA è stata creata quindici anni fa, e vede l’Italia, presente ai lavori con una delegazione, impegnata fin dal 1999. Nominati per decreto governativo dal Ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, i delegati italiani (una parte dei quali sono segnalati dall’UCEI secondo un accordo con il MIUR) partecipano con i rappresentanti di altri 31 paesi membri a quattro gruppi di lavoro – Educazione, Musei e Memoriali, Accademia, Comunicazione – e a diverse commissioni trasversali. Obiettivo principale è quello di promuovere presso i governi conoscenza e consapevolezza attorno alla Shoah, nonché far avanzare la ricerca su questo tema ed ampliare la rete educativa. Presieduta da Gianluigi Benedetti, consigliere diplomatico del Ministro Stefania Giannini, la delegazione è composta, oltre che da chi scrive (esperto nazionale in forza per il Miur, ndr), da Anna Piperno, Ispettrice Generale del MIUR, Giuseppe Pierro, dirigente della Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione dello stesso Ministero, Giuliana Di Scala, insegnante, Sira Fatucci per l’UCEI, David Meghnagi direttore del Master Internazionale ‘Didattica della Shoah’ a Roma Tre, Marcello Pezzetti per la Fondazione Museo della Shoah. Nel grandioso scenario della capitale ungherese, in cui vivono ancora quasi 100 mila ebrei nonostante le persecuzioni e le tragedie di cui fu protagonista la sua grande comunità ebraica durante la seconda guerra mondiale e l’occupazione nazista, con la deportazione di mezzo milione di ebrei ungheresi, i paesi dell’IHRA hanno discusso e deciso su nuovi sistemi educativi, su reti di comunicazione per raggiungere un pubblico sempre più vasto, per un miglior coordinamento tra curriculum accademici, a favore di nuove pubblicazioni per superare anche gli ostacoli linguistici. L’Italia, che è stata presidente dell’IHRA nel 2004, è oggi presente in tutte le commissioni, e la comunità internazionale riconosce il forte impegno delle sue istituzioni e delle sue Comunità ebraiche per diffondere una conoscenza corretta di quanto avvenne al popolo ebraico durante la Seconda guerra mondiale con tutte le sue implicazioni, anche nella lotta contro l’antisemitismo dei nostri giorni. Un ruolo speciale in questo impegno è stato conquistato negli ultimi anni proprio dal Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca, che assieme all’UCEI investe, anno dopo anno, energie e fondi per raggiungere sempre più insegnanti e studenti, portandoli ad Auschwitz, ma anche in Israele. Grazie a questo fruttuoso lavoro, che fa anche riferimento allo Yad Vashem di Gerusalemme, sta nascendo sotto la guida dell’Italia una rete europea per l’insegnamento della Shoah.
Simonetta Della Seta
(Nella foto delegati IHRA presenti a Budapest, da sinistra: Anna Piperno, Simonetta Della Seta, Giuseppe Pierro, Sira Fatucci e David Meghnagi)
(11 giugno 2015)