Israele, Hamas e i razzi che non fanno notizia

rassegnaRiprende il lancio di ordigni dalla Striscia di Gaza verso il Sud di Israele. Sirene d’allarme in molte località, tra cui Ashkelon, consuete corse nei rifugi per mettersi al sicuro (fortunatamente gli ordigni non hanno raggiunto il territorio israeliano). Ma la cosa non sembra fare più notizia. Tanto che oggi non se ne trova minimamente traccia sui giornali.

Roma, Comunità al voto. Quarantotto ore all’apertura dei seggi per il voto di rinnovo del Consiglio della Comunità ebraica romana. Sulle pagine locali di Repubblica una panoramica sulle quattro liste in corsa e sulle singole candidature alla presidenza, con proposte che vanno a inserirsi in una campagna elettorale che viene definita “molto combattuta, soprattutto su Internet e sui social network”. Repubblica sceglie di dare voce in particolare a Claudia Fellus, leader di Binah-Cer posto per tutti, intervistata sulle ragioni della sua candidatura. “Devono finire l’epoca della litigiosità e dela sovraesposizione mediatica. Da lunedì il presidente, chiunque sia – afferma, intervistata da Gabriele Isman – dovrà davvero rappresentare tutti”.
Sulla prima pagina del Corriere Roma un editoriale di Paolo Conti, intitolato ‘Comunità ebraica. Il voto e i temi’. Scrive Conti: “Difficile immaginare quanto potranno contare l’eredità di Pacifici o la voglia di cambiamento. E quanto peserà, nel complesso, l’atmosfera plumbea che grava sulla città con la nuvola di Mafia Capitale. O prevedere se la Comunità davvero sorprenderà, facendo lievitare l’afflusso alle urne. L’essenziale è che l’ebraismo romano, eletto il nuovo vertice, metta da parte le divisioni e resti compatto, com’è sempre accaduto”.
Perché Roma, conclude il giornalista, “ha storicamente un gran bisogno di una Comunità ebraica forte, coesa, unita”.

La Polonia e la Memoria. “Nessun sentimento di indignazione può permettere di estenderlo facendone un atto di accusa a un popolo intero. La Polonia non cambia il suo rapporto con la memoria dell’Olocausto. Anzi, siamo orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto negli ultimi quindici anni”. E quanto scrive Tomasz Orlowski, ambasciatore di Polonia a Roma, in una lettera inviata a Repubblica a seguito dell’indignazione montata in Italia e nel mondo per la messa all’asta (poi ritirata) di ciò che resta del campo di sterminio di Belzec.

Inneggiavano ad Hitler, studieranno la Shoah. Due minorenni di La Spezia, sorpresi nel 2013 a imbrattare i muri con svastiche e scritte antisemite, sono stati condannati a leggere testi sulla Shoah. II Tribunale per i minori, si legge sul Venerdì, ha disposto per i due ragazzi l’affidamento in prova ai servizi sociali per “liberare la mente dell’ideologia nazista”.

Tareq Aziz, rubata la salma. È stato trafugato da uomini armati il corpo di Tareq Aziz, il braccio destro di Saddam Hussein morto in carcere la scorsa settimana. A denunciarlo la figlia, a poche ore dal trasferimento della salma da Baghdad ad Amman per la sepoltura nel cimitero cristiano di Fuheis. “La famiglia di Aziz, così come quella di Saddam e di altri esponenti del partito Baath, si è trasferita in Giordania dal 2003, anno in cui l’intervento americano in Iraq provocò il rovesciamento del regime di Hussein” ricorda il Messaggero.

Libertà di espressione: Eco vs Spiegelman. Sull’Espresso, nella sua Bustina di Minerva, Umberto Eco critica la decisione di Art Spiegelman di ritirare la copertina disegnata per il numero di “New Statesman” dedicato alla libertà di pensiero per il rifiuto alla pubblicazione di una sua caricatura di Maometto. Scrive Eco: “C’è un principio etico per cui non si dovrebbe offendere la sensibilità religiosa di altri, ragion per cui anche chi bestemmia a casa propria non va a bestemmiare in chiesa”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(12 giugno 2015)