“Mia madre” di Nanni Moretti apre il Jerusalem Film Festival

mia madreIl Jerusalem Film Festival si apre nel segno del grande cinema italiano. Sarà “Mia madre” di Nanni Moretti a inaugurare l’appuntamento più prestigioso della stagione cinematografica israeliana.
A pochi mesi dalla presentazione a Cannes, l’ultimo lavoro del regista romano sarà proiettato nella serata di apertura, giovedì 9 luglio, nella magnifica cornice della Sultan’s Pool, sotto le mura della Città vecchia. Ospite d’eccezione, l’attore e regista John Turturro che in “Mia madre” interpreta l’istrionico attore Barry Huggins e che nel 2013 ci aveva regalato, con il suo “Gigolò per caso” una spassosa incursione nel mondo hassidico, al fianco di Woody Allen.
L’evento assume un significato particolare, se si considera che un anno fa la serata inaugurale era stata sospesa all’ultimo minuto dall’organizzazione del festival. La guerra di Gaza, i lanci di missili e i continui allarmi, avevano sconsigliato di riunire migliaia di persone in una location così esposta come la Piscina del Sultano. Il film in programma “Dancing Arabs” di Eran Riklis, che quella sera doveva essere presentato in anteprima mondiale, era stato sospeso e la presentazione era slittata di pochi mesi, al festival di Locarno. Tornare lì è un gesto che sa dunque di speranza e di voglia di guardare al futuro, oltre che al passato.
La scelta di aprire con “Mia madre”, spiega infatti la direttrice del festival Noa Regev, è un tributo alla madre fondatrice della Cinematheque di Gerusalemme oltre che del cinema israeliano, la grande Lia van Leer, scomparsa un anno fa. “ll film di Nanni Moretti – ha dichiarato – è al tempo stesso triste e divertente, rispecchiando lo spirito di Lia, il suo amore per la gente e la sua passione per il cinema”.
“Mia madre” è un lungo autobiografico omaggio di Nanni Moretti alla madre Agata Apicella, docente di lettere al liceo Visconti di Roma e riferimento amatissimo di un’intera generazione di studenti. La professoressa Apicella aveva recitato nel ruolo di se stessa in un cameo in “Aprile” (1998). Era rimasta mitica la scena dello spinello fumato da Moretti davanti alla madre mentre i tg davano la notizia della vittoria di Berlusconi alle elezioni. Il regista si era poi ispirato al cognome della madre per Michele Apicella, protagonista e alias di se stesso in ben cinque film: “Io sono un autarchico”, “Ecce Bombo”, “Sogni d’oro”, “Bianca” e “Palombella rossa”.
“Mia madre” racconta la storia di Margherita (Margherita Buy) nel ruolo di una celebre regista italiana, in pratica l’alter ego al femminile dello stesso Moretti. Alle prese con un nuovo film e con il suo attore principale, un John Turturro al tempo stesso insopportabile e affascinante, si trova a fare i conti con la morte della madre (Giulia Lazzarini) e, inevitabilmente, con il resto della famiglia, fra cui il fratello Giovanni (Nanni Moretti) e una figlia adolescente. Il film si dipana attorno al contrasto fra vita e lavoro, pubblico e privato, in una narrazione spesso struggente. “È un film su ciò che resta di noi vivi su questa terra e sui ricordi che abbiamo di chi se ne va: gli scatoloni, i libri, le lezioni di latino”, ha spiegato Moretti.

Daniela Gross

(15 giugno 2015)