Nuove tecnologie, un mestiere per giovani

nemni
Startup, innovazione tecnologica e nuove frontiere dell’high tech. Sono stati questi alcuni dei temi sul tavolo dell’ultimo giorno del laboratorio della redazione Ucei sui temi dell’economia “Mercati e valori”, ospitato dalla Comunità ebraica di Firenze. Tra gli ospiti tre giovani con varie esperienze e studi nel campo, il milanese Nicolas Nemni, e i fiorentini Gadi Piperno Corcos e Federico Baldi Lanfranchi.
“Chi crea una startup non è un semplice imprenditore, che corre un rischio nell’investimento in un progetto. Chi crea una startup vede qualcosa che gli altri non vedono, vive come se il successo del suo progetto fosse già realtà”. Sintetizza così il suo lavoro Nicolas, fondatore di alcune startup, 25 anni, milanese geograficamente ma “con la mente nella Silicon Valley”.
A due esami dalla laurea in Finanza alla Bocconi, Nicolas ha abbandonato l’università per dedicarsi a tempo pieno alla sua passione, “che per mia fortuna coincide col mio lavoro”. Il suo ultimo progetto si chiama Praber e consiste in un’applicazione per smartphone che attraverso la geolocalizzazione mette direttamente in contatto chi cerca e chi offre lavoro.
“Con questo sistema di matching, si raggiunge quasi il modello microeconomico della concorrenza perfetta, lavorando su un territorio circoscritto e offrendo servizi a prezzi concorrenziali”, ha spiegato, raccontando l’iniziativa ideata e attuata insieme a quattro amici conosciuti ai tempi della scuola ebraica.
“Praber, ha illustrato Nemni – che ha già avviato altre startup, tra cui il sito di e-commerce Styligion, che vende vestiti di stilisti emergenti, fondato insieme alla fashion blogger Micol Zanzuri – potrà essere utilizzato in tutto il mondo. Al momento la app è già stata lanciata a Milano, e la prossima tappa sarà New York”.
A confrontarsi con la redazione sui temi della diffusione delle notizie sul web anche Gadi Piperno, studente di informatica, e Federico Baldi Lanfranchi, studente di economia. “Spesso le notizie più in vista nelle ricerche non sono le più rilevanti, in quanto per ottenere maggiore visibilità si privilegia uno specifico formato in cui articolare il proprio sito a discapito dei contenuti”, ha sottolineato Piperno, parlando del modo in cui funziona l’indicizzazione all’interno del motore di ricerca di Google. Oltre alla carriera universitaria, Piperno sta iniziando a collaborare per dei progetti a carattere imprenditoriale e tecnologico. Lo stesso vale per Lanfranchi, che insieme al suo professore di matematica del liceo scientifico ha creato un’applicazione pensata dare una mano agli studenti nello studio. “Si tratta di una specie di Bignami della matematica, che gli studenti possono consultare per agevolare l’apprendimento”, ha spiegato.
Tutti e tre i giovani hanno però sottolineato quanto nel campo della tecnologia la scuola e l’università siano utili ma non sufficienti nel fornire tutti gli strumenti per poter operare. Si tratta secondo loro di un mestiere da autodidatti in cui, come ha detto Nemni, “non esistono strategie, ma solo una catena di tentativi da cui si impara attraverso gli errori e le riuscite”.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(19 giugno 2015)