Dopo l’incendio alla Chiesa di Tagba “Vicini ai cristiani, contro l’odio” La solidarietà dei rabbini italiani
Un gesto “in assoluta contraddizione con i valori morali e storici dell’ebraismo”. Così il presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia, rav Giuseppe Momigliano, commenta l’ignobile azione compiuta da estremisti, che in Israele hanno incendiato la chiesa di Tagba, nella regione del lago di Tiberiade.
A nome di tutti i rabbini italiani, rav Momigliano afferma “risoluta condanna” e “profondo rammarico” per l’accaduto e ribadisce come ogni ebreo abbia cari i principi di “fede in Dio” e di “obbedienza ai suoi comandamenti”. In ragione di ciò deve quindi aborrire simili azioni, “tenendo costantemente presente l’imperativo etico che l’Eterno trasmise ad Abramo, destinandolo a divenire portatore di benedizione per tutti i popoli: Prescriva ai suoi figli e alla sua famiglia dopo di lui di osservare le vie del Signore, praticando giustizia e rettitudine (Gen.18,19)”.
L’Assemblea dei Rabbini d’Italia, prosegue rav Momigliano, “desidera esprimere alla Chiesa cattolica e alla comunità cristiana il sentimento di condivisione per il dolore che questo gesto ha provocato” e rinnova l’auspicio “che la fede nell’unico Dio possa stimolare i popoli, in questo tempo già tanto carico di sconvolgimenti, a un sincero e concreto processo di rinnovamento delle coscienze e riavvicinamento dei cuori”.
Ferma la condanna e fermo l’intervento delle istituzioni israeliane. “Non lasceremo a nessuno la possibilità di distruggere la coesistenza religiosa di Israele. Colpire il principio di tolleranza – ha affermato tra gli altri il ministro della Pubblica sicurezza Gilad Erdan – è una minaccia ai nostri valori fondamentali”.
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(21 giugno 2015)