Pisa, in sinagoga la festa di tutti
Grande festa ieri a Pisa per la riapertura, dopo otto anni, della sinagoga di via Palestro. L’edificio era inagibile dal 2007, quando una tempesta di fulmini danneggiò gravemente il tetto, costringendo i membri della comunità ebraica della città a riunirsi e pregare nel vano scala. “Il restauro di una sinagoga – ha dichiarato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, riportato dai media – è importante perché è un luogo di culto e di cultura che protegge e difende i nostri valori soprattutto in tempi difficili come questi dove sempre più spesso assistiamo a episodi razzisti in Italia e nel resto del mondo”. A riportare la notizia è tra gli altri l’edizione fiorentina di Repubblica (che sceglie un’immagine pubblicata ieri sul portale dell’ebraismo italiano www.moked.it), che sottolinea la volontà del rabbino capo Luciano Caro di invitare l’imam di Pisa Mohammed Khalil, accolto come “un nostro confratello”. I fondi necessari per il restauro della sinagoga, viene ricordato, sono arrivati per il 40% dallo Stato e per il resto dalla Fondazione Pisa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, per un totale di 1,3 milioni di euro.
Hamas esalta gli attacchi anti-israeliani. Ieri alla Porta di Damasco un giovane palestinese ha ferito in modo grave un poliziotto israeliano in un attacco esaltato da Hamas e definito come “eroico e audace”. Un’azione, a pochi giorni di distanza dall’uccisione, a colpi di pistola, del 25enne israeliano Danny Gonen nella città di Dolev. “Ci sono sempre tentativi di attacchi terroristici – ha dichiarato il premier Benjamin Netanyahu – e sfortunatamente alcuni di questi hanno successo” (ll Giornale).
Memoria e migranti. Sul Corriere della sera Liliana Segre, Testimone della Shoah sopravvissuta ad Auschwitz, riflette sulla situazione dei migranti accampati alla Stazione Centrale di Milano in relazione alla propria esperienza: “Le similitudini ci sono. L’abbandono della propria terra, molte persecuzioni politiche… Ma la situazione è diversa. Non c’è certo la stessa indifferenza che circondò noi ebrei in quel periodo. Vedo, per fortuna, molti atti di solidarietà”. Segre sarà protagonista domani alle 16 dell’incontro “Il peccato dell’indifferenza / L’Europa e i perseguitati di oggi e di ieri” al Binario 21, il Memoriale della Shoah di Milano, con Ferruccio De Bortoli (presidente della Fondazione Memoriale della Shoah), Gad Lerner, Luigi Manconi e Seble Woldeghiorghis.
Memoria e migranti/2. Il Giorno torna sull’iniziativa del Memoriale, che ha deciso di aprire le proprie porte ai profughi e ospitare 30 ragazzi eritrei e siriani, grazie alla collaborazione dei volontari della Comunità di Sant’Egidio. “Ci è sembrato naturale dare una mano” ha spiegato il vice presidente del Memoriale Roberto Jarach, che ricopre anche il ruolo di vice presidente UCEI.
Il papa e Auschwitz. Ieri il papa ha risposto alle domande dei ragazzi e ricordato la Shoah e, prima volta per un papa, la persecuzione da parte dei nazisti di rom e omosessuali: “Avevano le foto delle linee che portavano i treni ai lager come Auschwitz per uccidere gli ebrei e anche i cristiani, i rom, gli omosessuali. Perché non hanno bombardato? L’interesse!” (Corriere).
Family Day. A proposito dell’ultimo Family Day, su Repubblica oggi si legge: “Il ‘gender’ sul banco degli accusati, prima ancora del ddl Cirinnà. Un ‘gender’ qualificato come ‘progetto folle’ e come ‘colonizzazione ideologica’ non solo da tanti cattolici, ma anche dall’imam di Centocelle, anche lui presente in piazza San Giovanni, e dal rabbino capo di Roma”. Il giornale riprende questa informazione dall’edizione del giorno precedente senza interpellare i diretti interessati per accertare come stiano effettivamente le cose.
Italia-Francia: al lavoro per la solidarietà. “Due principi ci uniscono per affrontare il tema della migrazione: responsabilità e solidarietà”. Lo ha detto il presidente francese Francois Hollande, che ieri ha incontrato il premier Matteo Renzi a Milano per discutere l’emergenza migranti. “Ma – ha aggiunto Hollande – la formula delle quote non è presa in considerazione, crea confusione: serve un’altra formula”. (Repubblica)
Dopo la strage, riapre la chiesa. Riapre la chiesa metodista di Charleston, teatro della strage a sfondo razziale perpetrata cinque giorni fa dal ventenne Dylan Roof che ha aperto il fuoco uccidendo nove persone. A partecipare, oltre 400 persone che prima di entrare sono state perquisite dagli agenti della polizia.
Dopo Charleston, in America si è aperto il dibattito sulla bandiera della vecchia confederazione del Sud con la quale si faceva fotografare l’assassino Roof, additata come simbolo del razzismo e della segregazione. E se c’è chi propone di abolirla, riporta Repubblica, tra le file dei conservatori repubblicani c’è chi ne difende l’esistenza come rappresentazione della tradizione e rispetto per gli antenati.
Bergoglio e la storica visita ai valdesi. Stamattina papa Bergoglio, in visita a Torino, entra per la prima volta in un Tempio valdese. “Un evento storico – spiega in un’intervista alla Repubblica il moderatore della Tavola valdese Eugenio Bernardini – che può aprire in futuro strade inaspettate”. Bernardini è stato inoltre protagonista, alcuni giorni fa, di un’intervista sul notiziario quotidiano Pagine Ebraiche 24, nel quale ha ripercorso la forte amicizia che lega la comunità valdese a quella ebraica: “Insieme, ebrei e valdesi hanno vissuto momenti di intensa solidarietà e di intenso confronto. E non c’è bisogno di andare troppo indietro nel tempo per averne una prova. Penso ad esempio alla stagione che portò alla stipulazione delle Intese, che ci vide al fianco nel segno del rispetto delle istituzioni che accomuna le nostre comunità, ma anche nel richiamo all’esigenza imprescindibile che lo Stato si faccia garante del pluralismo e della diversità di vedute. Temi di grande attualità – ha affermato il moderatore – anche guardando all’incontro con Bergoglio”.
Demenza digitale. Si dichiara sconvolto il capo della polizia Alessandro Pansa dopo il caso del dirigente della Polfer Gioacchino Lunetta che su Facebook invocava Hitler per risolvere i problemi dei migranti. “All’inizio pensavo ad un hackeraggio, non potevo crederci. Quelle frasi – ha spiegato – denotano problemi seri, che non possiamo certo sottovalutare” (La Stampa).
Palmira è in pericolo. Il patrimonio storico e archeologico della città siriana di Palmira è in pericolo: l’Isis avrebbe infatti piazzato mine e ordigni esplosivi tra le rovine del sito, patrimonio dell’Unesco. Dietro la scelta dello Stato Islamico, riporta il Messaggero, ci potrebbe essere il tentativo di arginare un’eventuale avanzata delle forze governative o semplicemente la decisione di distruggere i resti della storica e preziosa città risalente all’epoca romana.
“Carlo e Vera Wagner, il museo che amo”. Intervistato dal Carlino, Claudio de Polo, presidente di Fratelli Alinari, confessa il suo debole per il museo Carlo e Vera Wagner della Comunità ebraica di Trieste, intitolato ai genitori di sua moglie Gianna. Oltre all’esposizione di preziosi oggetti rituali, spiega, il Museo è diventato con gli anni uno spazio culturale che ospita dibattiti e mostre. Ma soprattutto raccoglie le testimonianze dell’epoca nella quale Trieste fu rinominata la porta di Sion, il porto dal quale partire per raggiungere la nascente Israele.
Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
(22 giugno 2015)