Setirot – La Memoria vera

jesurumImportante e nobile messaggio quello del Memoriale della Shoah di Milano che ha accolto i primi profughi eritrei. Quando la Memoria è vera, dico io. Nelle parole di Roberto Jarach un monito: «Viviamo ogni giorno all’ombra della scritta “indifferenza” che abbiamo voluto mettere qui all’ingresso del Memoriale. In mezzo a una tragedia come questa ecco la nostra missione, non possiamo voltare la testa dall’altra parte».
Oggi, ieri, e domani. Devo dire che ogni volta che mi hanno invitato a qualche dibattito, conferenza o manifestazione in occasione del Giorno della Memoria, la mia fissazione è sempre stata di insistere e insistere e insistere ancora nel sottolineare come noi italiani non avessimo mai fatto, a tutt’oggi, i conti con la nostra storia (leggi razziste, collaborazione con i tedeschi, spiate, indifferenza appunto, ma anche un passato coloniale orrendamente vergognoso).
Di esempi da seguire ne avremmo e ne abbiamo avuti parecchi. Prendiamo i francesi: sulla loro partecipazione alla Shoah, sulla delazione, sul collaborazionismo hanno scritto molto e spesso pagine emozionanti e sublimi; hanno girato molto e spesso gran bei film. Noi no, niente, letteratura e cinematografia quasi inesistenti.
Però ho appena finito di leggere “I carnefici italiani” di Simon Levis Sullam (ed. Feltrinelli) e d’ora in poi – i prossimi 27 gennaio e dintorni – il mio tormentone non farà che aumentare. Quello di Simon è un saggio storico, seppur scorrevolissimo ed emozionante. Ma la forza etico-politica di queste pagine è straordinaria. Se mai ce ne fosse stato bisogno è un’ulteriore spinta a continuare nel tentativo di aprire spiragli, anche piccoli non importa, nelle menti e nelle coscienze dei nostri concittadini che troppo spesso – non avendo fatto quei conti – danno la bruttissima impressione di avere imparato davvero poco. Al di là delle proprie fedi (religiose e ideologiche).

Stefano Jesurum, giornalista

(25 giugno 2015)