In Egitto, alta tensione

rassegna La tensione resta alta in Egitto a ventiquattro ore dall’assalto nel Sinai di cinque basi militari da parte di jihadisti locali. Drammatico il bilancio delle vittime: 70 morti tra soldati, poliziotti e civili egiziani e 38 tra i miliziani islamisti, che hanno rivendicato l’attacco nel nome dello Stato Islamico. Un’aggressione che destabilizza ulteriormente l’area e che preoccupa Israele, come riporta il Corriere della Sera: “Ieri i droni israeliani monitoravano dal cielo la barriera tra Gaza e l’Egitto. Se i jet del Cairo hanno potuto volare sul Sinai, così vicino alla frontiera tra i due paesi, è solo perché Israele ha concesso il via libera: una cooperazione per fermare l’offensiva dello Stato Islamico”. Ieri inoltre, riporta il Corriere, le forze speciali egiziane hanno eliminato nove militanti dei Fratelli musulmani in un raid nei sobborghi del Cairo. Un azione risultato della politica di repressione del generale Al Sisi nei confronti del movimento islamico salito al potere con la presidenza Morsi nel dopo Mubarak ma destituito proprio dai soldati di Al Sisi un anno dopo. Lo scontro tra le due fazioni in Egitto continua, acuendo le spaccature all’interno della società.

Isis dichiara guerra ad Hamas. “Rovesceremo i tiranni di Gaza”; questa la minaccia lanciata dai miliziani dell’Isis e rivolta al gruppo di Hamas, che detiene il controllo della Striscia, attraverso un video nel quale compaiono degli jihadisti armati. I miliziani poi continuano: “sradicheremo lo Stato degli ebrei e anche Al Fatah”. L’accusa che l’Isis muove ad Hamas, spiega La Stampa, è duplice: “vi siete alleati con gli Hezbollah sciiti e i gruppi laici” considerati infedeli e “non fate rispettare la legge islamica”.

Gli jihadisti della porta accanto. In due diverse operazioni della polizia sono stati arrestati a Milano i famigliari di Maria Giulia Sergio (convertita all’Islam con il nome di Fatima e partita in Sira per combattere con l’Isis) in procinto di partire per raggiungerla e a Roma e Guidonia tre marocchini, accusati di far parte di cellule terroristiche che reclutavano jihadisti. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha commentato: “è una giornata importante contro il terrorismo, perché le forze della polizia e la magistratura hanno duramente colpito cellule che operavano in Italia”. (Messaggero)

Sir Nicholas Winton (1909-2015). Scompare a 106 anni Nicholas Winton, lo ‘Schindler inglese’ che durante la guerra salvò 669 bambini ebrei della Cecoslovacchia organizzando per loro un viaggio verso Londra. Il primo treno dei bambini di Winton, riporta oggi la Stampa, partì da Praga il 14 marzo 1939, il giorno in cui Hitler proclamò la Boemia e la Moravia protettorati tedeschi.

Kafka, i manoscritti sono di Israele. Le carte originali dello scrittore Franz Kafka appartengono allo Stato di Israele e resteranno alla Biblioteca nazionale di Gerusalemme: questa la decisione della Corte distrettuale di Tel Aviv che ha respinto la richiesta di restituzione avanzata da Eva Hoffe, figlia di Esther Hoffe, segretaria di Max Brod. Brod, amico fraterno di Kafka, aveva ricevuto in eredità le sue opere manoscrite con l’indicazone di bruciarle. (Corriere della Sera)

L’imam fondamentalista fa tappa in Italia. Ha fatto tappa in Italia e lo racconta attraverso il proprio profilo Facebook, l’imam saudita Saad bin Ateeq al-Ateeq. Al-Ateeq è noto ai più per i suoi discorsi nei quali predica contro cristiani ed ebrei, invocando che “Allah li distrugga”. (La Stampa)

Lo Strega a “Forse Esther”. Katja Petwoskaja, l’autrice ucraina ma tedesca d’adozione di “Forse Esther” (ed. Adelphi) si è aggiudicata il Premio Strega Europeo. Nel suo romanzo, che segna il suo esordio letterario, ripercorre la ricerca della propria identità ebraica e del passato della sua famiglia. (La Stampa)

Israele perde investitori. Dopo la guerra con Gaza e l’incremento della campagna di boicottaggio Israele ha perso in un anno circa metà degli investitori stranieri: a rivelarlo un rapporto stilato dalla United Nations Conference on Trade and Development. A questo si aggiunge, scrive Giulio Meotti sul Foglio, uno ‘storico’ voto per il boicottaggio di Israele da parte della United Church of Christ, uno dei più grandi gruppi protestanti d’America, che ha scelto di approvare il disinvestimento dalle aziende “che traggono profitto dall’occupazione israeliana”.

Musica. In occasione del concerto a Ravello, Repubblica torna sulla decisione della Berliner Philharmoniker di designare come nuovo direttore il russo Kirill Petrenko. Dietro la scelta del virtuoso Petrenko, spiega Repubblica, anche la volontà di scartare il celebre Christian Thielemann, criticato per il carattere conervatore e accusato di ‘antisemitismo’. Il musicista Martin Menking ha spiegato: “C’è chi è interessato solo alla musica e chi ha a cuore pure la politica. Io sto nella seconda categoria. Durante quell’incontro si discusse di Thielemann e ci furono alcuni, come me, che si opposero alla sua nomina, convinti che i Berliner debbano avere un’immagine politicamente corretta. Perciò si è creato uno stallo”.

Aggressione in Puglia. Ieri a Polignano a Mare un ragazzo è stato insultato e aggredito perché gay. “Sono stotto choc – ha dichiarato – la mia volontà è quella di rialzarmi e far valere i nostri diritti”. (Repubblica Bari)

Balagan Cafè. Nuovo appuntamento con il Balagan Cafè, tradizionale momento di incontro dell’estate fiorentina nella sinagoga di via Farini: alle 19 Daniel Vogelmann racconterà la storia della casa editrice Giuntina mentre alle 21 inizierà l’appuntamento musicale con il duo Adar. (La Nazione)

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(2 luglio 2015)