“La dieta kasher”, cultura alimentare.
Ultimo appuntamento ieri sera per l’Asset, Associazione ex allievi e amici della scuola ebraica di Torino, con la presentazione di “La dieta kasher. Storia, regole e benefici dell’alimentazione ebraica”, curato da Rossella Tercatin, giornalista della redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Il volume è strutturato in dieci capitoli, di autori diversi che portano al volume competenze diverse, proprio perché il cibo e la casherut hanno natura interdisciplinare. All’incontro erano presenti tre degli autori: Victoria Acik, medico omeopata, Francesca Modiano, dietista e giornalista e il rav Alberto Moshè Somekh. Tra i relatori anche Rosanna Supino, membro dell’AME, Associazione Medica Ebraica, che ha promosso la realizzazione del volume, realizzato con il sostegno dell’UCEI e pubblicato da Giuntina. Tra i numerosi temi analizzati, spicca il collegamento tra cultura e cibo, alla stregua del rapporto tra cultura e studio. Rav Somekh in particolare si sofferma sull’importanza che il concetto di dialogo riveste nell’ebraismo: istituire un dialogo è un predicato della religione ebraica e si tratta di un’azione che passa necessariamente attraverso la bocca, nella sua doppia funzione di esprimere saggezza e strumento per nutrirsi. “La dieta kasher” non è un libro di ricette o un metodo per dimagrire, è a tutti gli effetti un libro di cultura alimentare, ha concluso Francesca Modiano.
Alice Fubini
(2 luglio 2015)