Italia Ebraica luglio
Porte aperte e grandi ritorni

IEluglioLa festa di una Comunità, ma soprattutto la festa di una città intera, che si riappropria di un luogo fondamentale della propria storia e cultura. Con questa consapevolezza rappresentanti delle istituzioni, delle comunità ebraiche nazionali e del territorio, tanti comuni cittadini, si sono ritrovati in via Palestro, a Pisa, per la reinaugurazione dell’ottocentesca sinagoga realizzata dal grande protagonista dell’architettura ebraica post-emancipatoria Marco Treves, che deve la sua fama anche alla sinagoga di via Farini a Firenze. È l’immagine con cui si apre il numero di luglio del giornale di cronache comunitarie Italia Ebraica.
A cinquecento anni dalla cacciata, i discendenti degli ebrei residenti nel comune abruzzese che assunsero collettivamente il toponomico Tagliacozzo hanno fatto idealmente ritorno a casa ricevendo la cittadinanza onoraria dalle mani del sindaco Maurizio Di Marco Testa. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra amministrazione comunale, Pro Loco, Centro di Cultura Ebraica, Comunità di Roma e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha visto la partecipazione di oltre una cinquantina di Tagliacozzo, giunti in gran parte dalla Capitale ma anche da Ancona, Torino, Venezia e Israele.
In rilievo anche la pubblicazione del volume “Mörderische Heimat” (“Quando la patria uccide”), che la Comunità ebraica di Merano ha commissionato a Joachim Innerhofer e Sabine Meyr per svelare le pagine di odio e intolleranza che furono il preludio alla deportazione degli ebrei dell’Alto Adige nei campi di sterminio nazisti. “L’impegno che ci siamo assunti è quello di contribuire a fare chiarezza sul passato. Un passato troppo spesso riposto in un angolo” sottolinea la presidente della Comunità ebraica e consigliere UCEI Elisabetta Rossi Innerhofer.
Le pagine romane si aprono con un quadro sulla neonata “Associazione Professionisti Imprenditori Ebrei Romani”, che si prefigge di essere un punto di incontro per mettere a fuoco i problemi, creare sodalizi, sviluppare progettualità e iniziative condivise. Lo sport per il dialogo, lo sport per la solidarietà: questo lo spirito che ha animato la prima edizione di “Mare Ostium”. Daniel Heller racconta invece il “sogno americano” degli studenti della scuola ebraica, in viaggio a New York. Mentre il rav Vittorio Della Rocca, nella sua rubrica mensile, lascia per una volta spazio alla moglie Rossana e al racconto della sua miracolosa salvezza sotto il nazifascismo.
Spostandoci a Milano, viene fatto il punto sulle iniziative per l’accoglienza che vedono protagonisti gli ebrei del capoluogo lombardo. Dal Memoriale della Shoah al Binario 21 alla collaborazione tra Comunità ebraica e City Angels ai pasti erogati dalla cucina sociale del Merkos. “Questo luogo è un costante stimolo a confrontarsi su se stessi, a mettere in pratica gli insegnamenti della Memoria e così non potevamo esimerci dal dare il nostro contributo” spiega il vicepresidente del Memoriale (e vicepresidente UCEI) Roberto Jarach. In una intervista Susanna Sciaky racconta invece le sfide del suo terzo mandato alla guida della locale sezione Adei Wizo.
Le pagine 6 e 7 si aprono con la mosta virtuale che a Gerusalemme porta nuova luce sul patrimonio culturale della Mantova ebraica (l’iniziativa è del museo Umberto Nahon). Mentre a Firenze l’artista Enrico Fink descrive la terza edizione del Balagan Cafè, festival che costituisce un appuntamento ormai imperdibile dell’Estate fiorentina e che ha come filo conduttore per il 2015 il tema “Ponti”. Grande l’emozione a Querciola per l’inaugurazione di un’opera in ricordo di Andi Goldstein, ebreo fiumano che fu costretto ad emigrare a New York dopo le leggi razziste e che si arruolò volontario nella 10th Mountain Division nel 1943. Medaglia della Stella di Bronzo nella battaglia di Monte Cappel Buso, Goldstein è protagonista del volume “Ci sarebbe bastato” (ed. Epika) di Silvia Cuttin.
Alle pagine 8 e 9 un resoconto dell’inaugurazione del museo della Padova ebraica e delle sfide che lo attendono nel breve e nel lungo periodo. Ed è un’estate in musica quella della Comunità triestina e delle sue proposte culturali rivolte alla cittadinanza. A Ferrara, chiusura dell’anno sociale Adei con una lezione del rav Luciano Caro e con la speranza di un maggiore attivismo dal prossimo autunno. Mentre le porte della sinagoga di Verona si sono aperte per accogliere i giovani del kibbutz Nirim, premiati per il loro impegno artistico a Cortina d’Ampezzo.
Alle pagine 10 e 11 un quadro sulle iniziative della Comunità di Livorno per tenere vivo il ricordo del rav Elio Toaff. Due invece i contributi da Casale: l’architetto David Palterer spiega il significato della sua creazione per il Museo dei Lumi, mentre Yoram Ortona ci guida alla riscoperta delle proprie origini familiari. Guardando Oltreconfine, una cronaca dell’Israel Day di Lugano che ha avuto tra i suoi ospiti il filosofo francese Bernard-Henry Lévy.

a.s twitter @asmulevichmoked

(5 luglio 2015)