Pericolo dal Sinai
Diventa sempre più caldo il territorio del Sinai, dopo le ultime azioni contro l’Egitto perpetrate dai jihadisti affiliati all’Isis. Una situazione particolarmente pericolosa per il confinante Israele, scrive Davide Frattini sul Corriere della Sera, contro il quale venerdì sono stati lanciati tre razzi rivendicati dal gruppo Ansar Bayt al Maqdis che ha giurato fedeltà allo Stato Islamico. Per difendersi, Israele avrebbe già attivato dei droni che controllano la zona nella quale i caccia egiziani non riescono a volare e acconsentito ad un incremento delle truppe egiziane al confine. A commentare la situazione Shaul Shay, ex vice-capo della Sicurezza nazionale: “Dobbiamo sperare che gli egiziani siano in grado di risolvere i loro problemi prima che si riversino su di noi. Stiamo assistendo ad un livello di confronto militare mai visto sul Sinai”.
Iran, l’accordo sul nucleare “mai così vicino”. “Nonostante alcune differenze rimangano, non siamo mai stati così vicini ad un esito duraturo”. Così il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif dichiara in un videomessaggio riferendosi agli accordi sul nucleare in corso a Vienna che si protrarrano fino al 7 luglio. E continua, sottolineando la sfida in comune con l’Occidente: “La nostra minaccia oggi è proveniente dall’estremismo violento”.
In cambio dell’apertura verso il nucleare da parte dell’Occidente, scrive oggi il Fatto Quotidiano, l’Iran “prometterebbe di unire le forze agli Usa e ai loro alleati nella lotta comune contro i jihadisti sunniti dell’autoproclamato Califfato”. Un’alleanza, continua il Fatto, che però lascia l’amaro in bocca nel preoccupato Israele, più volte minacciato dall’Iran, l’Arabia Saudita e le monarchie del Golfo. E in attesa di una intesa, il Corriere della Sera pubblica oggi un reportage sulla gioventù progressista di Teheran in bilico tra diritti negati e voglia di libertà: dal fondatore di Aparat, lo youtube persiano, a Shahla Sherkat fondatrice di un giornale femminista chiuso da Ahmadinejad.
Nucleare in Iran, il memoriale per gli scienziati. Il Fatto Quotidiano riporta la notizia della nascita in Iran di un memoriale in ricordo degli scienziati morti mentre cercavano di realizzare il nucleare nel Paese. Gli scienziati, spiega la targa all’ingresso, sarebbero stati ‘uccisi’ da agenti segreti israeliani del Mossad “nel grande scontro tra fede ed eresia”.
Emergenza in Tunisia. Dopo l’attentato al Bardo e l’ultimo attacco a Susa, la Tunisia proclama, attraverso il presidente Essebsi, lo stato di emergenza che per trenta giorni concederà più potere alle autorità politiche e alla polizia limitando però i diritti civili. Dichiara Essebsi: “Non torneremo indietro. Vogliamo un paese democratico, con un sistema repubblicano laico, mentre i terroristi vogliono il Califfato”. (Repubblica)
Porte aperte contro l’indifferenza. L’edizione milanese di Repubblica torna a parlare dell’iniziativa promossa dal Memoriale della Shoah di Milano, che ha aperto le sue porte per accogliere i profughi e aiutare la città a fronteggiare l’emergenza migranti con l’aiuto della Comunità Sant’Egidio. A raccontare è Ulderico Maggi di Sant’Egidio: “Da dieci giorni si crea una curiosa mescolanza di uomini e donne di tradizioni religiose diverse”. Repubblica cita inoltre la cucina solidale Beteavon allestita dalla Merkos l’Inyonei Chinuch del movimento Chabad-Lubavitch.
“Da più di dieci giorni – si legge su Avvenire – con la regia di Sant’Egidio, la Comunità ebraica milanese, anglicani ed evangelici, ortodossi, musulmani e cattolici, accolgono ogni sera una trentina di profughi di passaggio in città, donne, bambini e minori, nella sede del Memoriale della Shoah, il Binario 21 da cui partivano i treni maledetti che deportarono gli ebrei ad Auschwitz”.
Italiano fermato in Iraq. Si trova in stato di fermo ad Erbil, l’italiano Alessandro De Ponti che aveva cercato di entrare illegalmente dalla Siria in Iraq. Il ragazzo è stato fermato e ferito dai peshmerga ma, rassicura la Farnesina, le sue condizioni non destano preoccupazioni. De Ponti, spiegano i suoi conoscenti, sarebbe partito per assistere e aiutare la popolazione curda ma, sottolinea il Messaggero, la sua posizione sarebbe ancora da chiarire.
Solidarietà ai cristiani perseguitati. Un manifesto di solidarietà ai cristiani perseguitati in Africa e Medio Oriente è stato firmato dai cattolici ed ebrei partecipanti al simposio tenutosi presso la Facoltà di Teologia Redemprtoris Mater della diocesi di Callao in Perù. Un incontro, scrive l’Osservatore romano, celebrato in occasione dell’anniversario della Nostra Aetate, la dichiarazione sui rapporti tra Chiesa ed altre religioni, che ha aperto una prospettiva di relazioni “fondate sul dialogo”.
Buber e Scholem. Sul domenicale del Sole 24 Ore, Giulio Busi recensice “Martin Buber interprete dell’ebraismo” di Gershom Scholem (ed. Giuntina, a cura di Francesco Ferrari). “Quello tra Gershom Scholem, lo svettante storico del misticismo, e Martin Buber, il pensatore forse più noto del giudaismo novecentesco – scrive Busi – è stato amore di parole e di pensieri, durato per cinquant’anni e per cinquant’anni venato di rammarichi e di reciproci rimproveri”.
TERRORisms. Un progetto che riflette sull’ondata di terrorismo e le implicazioni legate ad esso: così si presenta TERRORisms, l’iniziativa avviata nel 2013 dall’Unione dei Teatri d’Europa e che arriva il 7 luglio al Piccolo Teatro Studio Melato di Milano con lo spettacolo “5 morgen” di Armin Petras. Tra i paesi coinvolti Francia, Israele (con il teatro nazionale Habima di Tel Aviv), Norvegia e Serbia (La Lettura, Corriere della Sera).
“Medico per difendere la vita”. Sul Giornale una ampia intervista al celebre medico chirurgo Cristiano Huscher che durante la sua carriera ha subito sei processi senza essere mai condannato e ‘collezionato 65 avvisi di garanzia’. Huscher spiega come la vocazione del medico sia nata dalla propria origine ebraica: “La vita è un valore troppo grande. Io in quanto ebreo non posso comportarmi da vigliacco” e ripercorre la vita del padre, scampato dalla Shoah. Infine spiega: “A trascinarmi in tribunale sono quasi sempre stati gli altri medici”.
Schindler a Narni. Dal 7 luglio torna a Narni il festival del cinema restaurato, dedicato questo anno ai film sui temi della guerra. Tra le proiezioni anche il celebre Schindler’s List di Steven Spielberg che verrà presentato dallo storico Marcello Pezzetti alla presenza di Piero Terracina, Testimone sopravvissuto alla Shoah (Messaggero).
Soka Gakkai verso l’Intesa. Il premier Matteo Renzi ha sottoscritto la bozza di una intesa tra Soka Gakkai, scuola buddista giapponese e lo Stato italiano, facendo così acquisire diritti come “assistenza spirituale in ospedali e carceri, sepoltura rituale, scuola, esenzioni fiscali” e quel che più conta, aggiunge Repubblica, “l’accesso fra qualche anno all’otto per mille”.
Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
(5 luglio 2015)