Israele – L’Iran e il pericolo dell’accordo
“Da questo accordo dovremo difenderci”. È il commento del ministro della Difesa Moshe Yaalon all’ormai imminente firma dell’intesa tra il gruppo dei 5+1 (Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna più la Germania) e Teheran in merito al nucleare iraniano. “L’accordo che si sta costruendo a Vienna – ha dichiarato Yaalon nelle scorse ore, intervenendo alla Commissione della Knesset per gli Affari Esteri e la Difesa – influenzerà la nostra sicurezza più di qualsiasi altra cosa e, per quanto possiamo sapere, verrà firmato presto, forse persino nei prossimi giorni”. “Anche se ci saranno degli miglioramenti dell’ultima ora – il commento negativo del ministro israeliano – si tratta comunque di un cattivo accordo che garantirà all’Iran di avvicinarsi alla soglia nucleare, con tutto ciò che questo ne comporta”. In un’intervista al quotidiano on-line Times of Israel il direttore del ministero degli Esteri Dore Gold ha fatto sapere che Israele cercherà di far sentire la propria voce all’interno del Congresso americano, che dovrebbe essere chiamato a ratificare l’accordo con l’Iran. “Un accordo sbagliato che potrebbe portare a un nuovo conflitto globale”, ha dichiarato Gold, sottolineando l’impegno della diplomazia israeliana per contrastare l’intesa.
Secondo il direttore dell’ufficio diplomatico israeliano, il governo di Gerusalemme, cercando di modificare quanto sta emergendo da Vienna, porta avanti i propri interessi così come quelli di una buona parte degli attori presenti nella regione. “Quando il primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu attacca l’Iran, si pronuncia anche in nome dell’Egitto, dell’Arabia Saudita, degli Emirati Arabi Uniti, della Giordania e degli altri paesi sunniti”, ha affermato Gold. Una eventuale – e apparentemente prossima – caduta delle sanzioni al regime degli Ayatollah, garantirebbe al paese un importante impulso economico, rafforzandone l’influenza e il potere sul Medio Oriente. Una delle preoccupazioni di Israele è che il nuovo flusso di denaro che, ad accordo siglato, confluirà nelle casse iraniane non venga reindirizzato verso i movimenti terroristici di Hamas e Hezbollah, che da anni possono contare sull’appoggio di Teheran. Intanto nella capitale iraniana è stata indetta per le 19.30 ore italiane una conferenza stampa del presidente Rohani legata agli accordi.
(13 luglio 2015)