Iran, accordo vicino
Sempre più vicino l’accordo tra le potenze del 5+1 e Teheran sul nucleare. La bozza d’intesa è stata inviata ieri alle rispettive capitali, mentre il segretario di Stato americano John Kerry annuncia l’ora “delle vere decisioni”. Scrive il Corriere della sera: “Gli ultimi metri sono stati i più densi di ostacoli. Snodi delicati sul piano tecnico e politico, come l’accesso ai siti militari persiani per gli ispettori dell’Aiea, l’Agenzia per l’Energia atomica che avrà l’incarico di monitorare l’accordo; la simultaneità della fine delle sanzioni con l’entrata in vigore dell’accordo, pretesa dagli iraniani; il definitivo chiarimento delle passate attività atomiche di Teheran, che non ha mai voluto ammetteme la dimensione militare”. Ma soprattutto, a frenare le trattative, “è stato l’embargo sull’esportazione e importazione di armi e missili balistici, che data dal 2006 e l’Iran vorrebbe tolto con le altre sanzioni, invocando piena libertà di movimento sulla scena internazionale”. L’accordo è osteggiato con forza da Israele e dal suo primo ministro Benjamin Netanyahu, secondo cui dallo stesso l’Iran trarrebbe forza per finanziare “il suo apparato di terrorismo e conquista”.
“Nucleare, ride soltanto l’Iran” il titolo di una riflessione di Fiamma Nirenstein sul Giornale.
Gentiloni al Cairo. Oggi la visita del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni al Cairo. Le istituzioni egiziane si mobilitano intanto per arginare gli effetti dell’attentato al consolato italiano di sabato scorso. Scrive la Stampa: “Appello agli italiani a restare, scomunica per chi attacca i diplomatici stranieri e una task force per fare luce sull’attentato: l’Egitto di Abdel Fattah Al Sisi reagisce all’autobomba con un’offensiva su più fronti tesa a rassicurare gli stranieri che vi risiedono”. Ma c’è anche l’altro rovescio della medaglia ed è quello degli egiziani più radicali che esprimono soddisfazione per l’accaduto. È sempre la Stampa a raccontare questo mondo di “vicoli, barricate e moschee clandestine”.
Israele, scarcerato il jihadista Khader Adnan. Liberato dalle carceri israeliane l’ex portavoce della Jihad islamica in Cisgiordania Khader Adnan, da quasi due mesi in sciopero della fame. Al suo arrivo nel villaggio cisgiordano di Arrabe (Jenin), Adnan ha ricevuto un’accoglienza trionfale. “I suoi sostenitori – scrive il Corriere – lo hanno prelevato dall’auto e lo hanno portato in spalla fino alla sua abitazione”.
L’ipocrisia dei “mai più”. In un editoriale sul Corriere Pierluigi Battista denuncia l’ipocrisia dei ‘mai più’ pronunciati a gran voce dalle società occidentali dopo crimini terribili. Da Srebrenica ad Aleppo, dal Ruanda alla Shoah. “Quante volte abbiamo sentito ‘mai più Auschwitz’? Poi però facciamo finta di non sentire le invocazioni delle tv arabe di farla finita con i ‘maiali ebrei’ e di non capire quando un supermercato kosher diventa il bersaglio degli assassini jihadisti”.
Napolislam. Su Repubblica Roberto Saviano parla di “Napolislam”, documentario in programmazione in alcune sale cinematografiche che racconta la storia di dieci italiani convertiti all’Islam in una città, Napoli, che viene definita “in trasformazione” e “da sempre ricca di spiritualità”.
L’ultima lettera di Einstein. In mostra mercoledì a Roma l’ultima lettera di Albert Einstein, scritta alla moglie di Michele Besso, ingegnere e matematico di origine ebraica che il padre della relatività ringraziò nel 1905 per il suo contributo. L’esposizione del documento, riporta il Messaggero, avverrà in occasione di un incontro riservato a Nobel e a uomini di scienza.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(13 luglio 2015)