adulare…
“Non contaminerete [profanerete, corromperete, pervertirete, tradirete] il paese dove sarete, perché il sangue contamina il paese; non si potrà fare per il paese alcuna espiazione del sangue che vi sarà stato sparso, se non mediante il sangue di chi l’avrà sparso”. (Numeri 35, 33).
Dice Rashi: “Non renderete colpevole [malvagia]”, come traduce il Targum.
Spiega Hirsh: “Non deluderete (vi prenderete gioco) le aspettative” (rispetto alla Terra).
Da questo versetto impariamo un importante insegnamento: il termine “חנופה” può significare anche ‘deviare’, ‘adulazione’ e ‘ipocrisia’.
Nemmeno la Terra di Israele deve diventare oggetto di ‘adulazione’ (‘idolatria’). Coloro che ‘adulano’ (e ‘venerano’) a tal punto la Terra tanto da ‘profanarla’ e ‘contaminarla’, ‘rendendola e rendendosi colpevole’ attraverso lo spargimento di sangue, sono soltanto degli ‘ipocriti’; ‘deludendo’ e ‘prendendosi gioco’ delle aspettative del Signore rispetto al nostro comportamento morale su quella Terra, ‘deviano’ dalle Leggi della Torah.
Quando il ‘Sionismo religioso’ diventa una ‘religione del Sionismo’, allora comincia il rischio di fare della Terra un ‘oggetto di culto’.
L’identificazione religiosa e la sacralizzazione della recente realtà politica ebraica nella Terra di Israele è venuta così a sommarsi alla mera appartenenza spirituale e all’osservanza religiosa come criterio per vivere ebraicamente nella società ebraica contemporanea, sia in Israele che nella diaspora, portando addirittura ad una sorta di ‘religione del sionismo’ nei fenomeni più estremi, spingendo taluni a concepire come moralmente legittimo (deformando la Halakhah) lo spargimento di sangue innocente (Yigal Amir Docet), o la Pena Capitale (come in questi ultimi giorni).
Paolo Sciunnach, insegnante
(20 luglio 2015)