…razzismo
I ‘cittadini italiani’ che, sotto la guida di forze di estrema destra come Militia e Casa Pound, si scagliano a Roma come a Treviso contro dei profughi, danno fuoco alle loro povere cose, cercano di cacciarli gridando di “non volere i negri”, affermano anche di non essere razzisti ma di agire ‘per paura’. La giustificazione gira da tempo sui media: abbiamo paura di loro, per questo non li vogliamo. Ma che cos’è questa paura e siamo proprio così sicuri che tale paura non abbia proprio niente a che fare col razzismo?
Perché questi cittadini tanto paurosi non hanno paura di una persona o di un gruppo di persone determinate, che abbiano fatto loro del male o minaccino di farlo; hanno paura di coloro che hanno un colore diverso della pelle, che vengono da un altro continente, che vivono in condizioni di grande disagio. Hanno cioè paura di chi è diverso da loro. È la paura dell’altro, non una paura specifica, motivata. È la paura di perdere il proprio status, le proprie idee. Personalmente, non provo nessuna pena per queste persone. Tale paura è infatti parte costitutiva del razzismo, della prepotenza, dell’odio del diverso. Sono razzisti, e per di più razzisti paurosi.
Anna Foa
(20 luglio 2015)