melamed – A scuola in Israele
“La tolleranza non è un lusso”

inizio scuola in Israele“In un paese come il nostro la tolleranza non è un lusso. È una precondizione per l’esistenza. Quest’anno una nostra studentessa non tornerà a scuola: è stata assassinata perché marciava con i suoi amici durante la Pride Parade. Non possiamo fare finta di nulla. Essere in disaccordo è permesso, può essere anzi auspicabile. Alzare le mani, invece, non lo è mai”. Con queste parole il ministro israeliano per l’Istruzione, Naftali Bennett ha annunciato che l’inizio dell’anno scolastico avrà una caratterizzazione speciale. L’estate appena trascorsa non è stata una stagione di guerra, ma i fatti delle ultime settimane hanno portato il ministero a proporre anche per l’anno scolastico che inizierà il primo settembre prossimo un programma ad hoc: la prima settimana di scuola sarà tutta dedicata a lezioni su razzismo, violenza e tolleranza. Il ministero ha pubblicato sul suo sito del materiale speciale su pregiudizio, incitamento alla violenza e sull’importanza di accettare le differenze, scritto specificamente con in mente le violenze della scorse settimane.
Vi si trovano materiali utili per tutto l’anno, utili per lavorare in classe sull’idea di cittadinanza così come per integrare lezioni di varie materie, o per preparare la Giornata internazionale della tolleranza (16 novembre) e la Giornata della Memoria, il 27 gennaio. Come riportano le testate israeliane Michal Cohen, dirigente del ministero, ha scritto un messaggio a tutti i presidi, sottolineando la responsabilità degli educatori. Bisogna mettere al centro del proprio lavoro l’insegnamento dei principi etici, l’amore per l’umanità e l’idea che il diffondersi dell’odio vada prevenuto in tutti i modi. Il sistema educativo, ha scritto, deve agire come correttivo di una situazione che si configura come malattia sociale, e deve rendere centrali alcuni valori fondamentali: protezione della dignità umana, della libertà, della morale e della giustizia, insieme ad amore per l’umanità e responsabilità reciproca.
È bene anche ricordare come sia passato un anno da quando in Israele l’ipotesi che non fosse possibile tenere il primo settembre come apertura dell’anno scolastico aveva tenuto con il fiato sospeso gli studenti di tutto il paese. I sindaci delle città del sud erano preoccupati per la solidità della tregua, e il rischio di nuovi attacchi era alto. Dopo molte esitazioni l’anno scolastico era poi iniziato come previsto, ma con una modifica alla programmazione, con le prime due settimane di lezioni dedicate non alle normali attività di apertura di un anno scolastico, ma ad attività specifiche, volte a ridurre la tensione, e a discussioni sugli avvenimenti dell’estate. Così in classe si erano presentati insegnanti preparati appositamente, psicologi ed esperti, per per programmi speciali, con una attenzione prioritaria al recupero della serenità degli studenti. Uno dei temi centrali dei programmi scolastici per l’anno appena trascorso, era stato comunicato dal ministero, era la tolleranza: dalla solidarietà ai valori, all’analisi di come gli slogan possano essere distruttivi per una società, tutto in direzione di una educazione all’apertura e all’ascolto. Una scelta ritenuta necessaria da tutti gli educatori, convinti dell’importanza di stimolare anche nei più piccoli una discussione profonda e sincera sui valori, per far capire ai bambini l’importanza di costruire una società aperta e sana, in cui loro stessi possano crescere.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(23 agosto 2015)