La nostra strada. Guardando alla luna

Roberto Della Rocca - Con lo sguardo alla luna COVERIn prossimità dell’uscita nelle librerie, prevista per giovedì 3 settembre, Giulio Busi recensisce oggi sul domenicale del Sole 24 Ore “Con lo sguardo alla luna – Percorsi di pensiero ebraico”, il nuovo saggio del rav Roberto della Rocca pubblicato dalla casa editrice Giuntina.
Sul numero di settembre del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche un ampio approfondimento su un’opera ricchissima negli spunti che offre e nelle riflessioni che è in grado di scaturire.
“L’anno nuovo – scrive il direttore della redazione Guido Vitale – comincia per gli ebrei italiani sotto il segno di pagine che si distinguono da tante altre, che non si possono eludere e non si possono accantonare”.

Cattedrale senza mura

Come fare a portarselo dietro, un Santuario distrutto? Le torri abbattute, gli arredi trafugati, il grande candelabro d’oro rovesciato a terra, e poi strade, vicoli, case sventrate. Mica si mettono sassi e alberi in una valigia. Chi potrebbe mai sollevarla? Chi sarebbe capace di caricarsi una città sulle spalle? Se volete farcela, dovete imparare a usare lo scalpello dei minuti e delle ore. Assoldate come architetto la luna e fate lavorare per voi il sole. E soprattutto, fermatevi, in assoluta quiete, perché è il giorno sacro al Signore. Per poterlo portare con sé, gli esuli da Sion hanno costruito un Santuario nel tempo, l’hanno reso cavo e sottile, con mura di luce. Il Sabato è simile a una cattedrale, alta e possente. Non occupa spazio alcuno e non pesa nulla, ammesso che non pesi restare un giorno intero a tu per tu con il Padrone del mondo.
Questa architettura di tempo, anziché di pietra, esiste da millenni – nelle preghiere, nel rito, nei ricordi – anche se il primo a parlarne con linguaggio moderno è stato Abraham J. Heschel, il filosofo ebreo americano di origine polacca. Ora Rav Roberto della Rocca srotola la planimetria delle stanze e dei cortili del Sabato, delle feste e degli usi ebraici davanti agli occhi del lettore italiano. Con lo sguardo alla luna, recita il titolo, ma non aspettatevi disimpegno o pigra rêverie. Edificare nel tempo è lavoro improbo, e non basta certo vivere di ricordi, o crogiolarsi nel passato. Questo giudaismo lunare ha tinte d’ocra e di cielo, è concreto e sapiente. Per trovarlo, prendetevi tempo, e col tempo, costruite.

Giulio Busi (La Domenica del Sole 24 Ore)

(30 agosto 2015)